7 Giugno 2021 – Roma – “Il divario con l’Europa sull’istruzione continua ad ampliarsi: tra i giovani di 30-34 anni il 27,9% ha un titolo universitario o terziario (19,8% nel 2010) contro il 42,1% della media Ue27”. E’ quanto emerge dall’ottava edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes).
Dati che non devono sorprenderci: secondo una classifica stilata da Ipsos Mori nel 2017, gli italiani si sono rivelati i più ignoranti d’Europa e i dodicesimi più ignoranti del mondo. La speciale graduatoria redatta dall’azienda di trend inglese, misura la distorta percezione della realtà rispetto a quanto invece certificano i principali enti di statistica nazionale. Gli italiani hanno dimostrato di non essere abbastanza informati sul tema dell’immigrazione: sovrastimano i dati reali, in particolare sul numero e sulle condizioni di chi arriva nel nostro Paese.
“Sono troppi”, “gli immigrati che arrivano sono tutti poveri” e “sono disperati, fuggono dalle guerre” sono i commenti più comuni. Gli italiani infatti ritengono che gli immigrati nel nostro paese siano un terzo della popolazione, ossia più del 30%, contro invece il 7% reale. Da inizio anno infatti il Viminale ha riportato che sono sbarcate sulle coste italiane poco più di 15mila persone migranti evidenziando come il flusso migratorio sia maggiore in altri paesi europei come la Germania.
“La percezione falsata del fenomeno dell’immigrazione influenza anche gli studenti nelle scuole” commenta Erik Conte, responsabile dei progetti educativi nelle scuole della cooperativa Sophia da sempre impegnata per l’accoglienza e l’integrazione. “Dalle ricerche che conduciamo sull’impatto dei nostri progetti educativi, emerge chiaramente che gli studenti non conoscono i dati del fenomeno migratorio.” Tutti gli anni infatti Sophia realizza il progetto educativo “Confini” per provocare un cambio nella percezione del fenomeno migratorio negli studenti di tutta Italia. La formula del progetto è semplice: testimonianze di chi ha vissuto l’esperienza della migrazione, lettura di testi autobiografici e dati. Prezioso è il Dossier Migrazione, compendio riguardo le leggi, le statistiche e l’economia del fenomeno, riadattato per gli studenti sulla base del Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes.
Dal 2019 Sophia sta inoltre conducendo delle ricerche nei “paesi di partenza”, in Senegal e in Guinea: “La disinformazione nel nostro paese porta all’odio e al rifiuto. Nei paesi di partenza porta a rischiare la vita: ci siamo chiesti se effettivamente i giovani sanno a cosa vanno incontro quando partono. ” continua Erik. Dalla ricerca emerge che, contrariamente a quanto si crede, coloro che arrivano in Italia non sono i più poveri delle loro nazioni: sono i ragazzi che provengono da famiglie di classe media e con una buona istruzione a desiderare di emigrare. Il problema è che questi giovani non conoscono le difficoltà del viaggio o le vie legali e i documenti necessari per accedere e rimanere in Europa, rischiando di fatto la vita per studiare meglio o ottenere un buon lavoro.
“Incontrare gli studenti nelle classi è un’attività centrale della cooperativa romana: sebbene con le sue carenze, la scuola è un luogo di scambio importante per i giovani. Ce ne rendiamo conto stando in aula e assistendo all’interesse e alla commozione con cui i ragazzi e le ragazze – di qualsiasi paese – interagiscono con i testimoni migranti che raccontano la loro storia”, conclude Erik, trasportato dalla gioia di aver appena concluso l’ottavo anno accademico di progetti educativi. (A.C.)


