Tre corpi di migranti sulla spiaggia di Zuwara

26 Maggio 2021 – Roma – Sono stati rinvenuti sulla spiaggia di Zuwara tre corpi: appartengono a un neonato, a un bambino e ad una donna. Le loro foto stanno facendo il giro del mondo suscitando sdegno. Si ipotizza siano vittime del naufragio di una imbarcazione che aveva a bordo 90 persone. Secondo l’OIM, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, l’incidente risale ai giorni scorsi. Un barcone con molte donne e bambini tra i passeggeri, partito nella notte tra il 18 e il 19 maggio, è naufragato davanti alle coste libiche: circa 50 i dispersi e solo 33 i superstiti. I corpi dei bambini e della donna sono rimasti abbandonati e dimenticati sulla spiaggia libica per giorni. “Immagini che oggi come allora dovrebbero risvegliare le nostre coscienze e quella di tutta l’Europa. Non si può rimanere indifferenti e immobili di fronte al dramma e alla morte di esseri umani, occorre rimette al centro la vita e i diritti delle persone”, sottolinea il Centro Astalli. “È doloroso e inaccettabile osservare le immagini dei tre corpi di bambini senza vita da giorni riversi su una spiaggia in Libia ma non c’è più tempo per l’indignazione a orologeria. Ora occorre un risveglio collettivo, da fare tutti insieme, governi e società civile”, ha aggiunto Andrea Iacomini, portavoce di Unicef: “a farne le spese sono centinaia di bambine e bambini di cui decidiamo di ricordarci solo se ci vengono iniettate dosi di immagini di corpi tragicamente lasciati morire sulle nostre spiagge o in quelle di altri paesi. I bambini non devono morire in mare, deve essere il nostro mantra quotidiano, non possiamo ricordarci di loro solo quando accadono tragedie sempre tristemente evitabili”.

 

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