Naufragio in Tunisia: 17 dispersi

14 Maggio 2021 – Milano – Medici senza frontiere torna nel Mediterraneo. L’organizzazione non governativa ha annunciato ieri di aver noleggiato in Norvegia una nave, la Geo Barents, che entro due settimane sarà operativa per soccorrere migranti: «Di fronte alle morti incessanti e alla colpevole inazione degli Stati – hanno dichiarato i responsabili italiani di Msf – siamo obbligati a tornare in mare per il settimo anno consecutivo facendo la nostra parte per fermare queste tragedie». Una decisione che avviene nel giorno dell’ennesima tragedia: mentre Alarm Phone segnala un altro gommone in difficoltà, con 100 migranti a bordo, al largo delle coste libiche, l’OIM diffonde la notizia di un naufragio al largo della costa tunisina di Zarzis. Un’imbarcazione con 19 persone a bordo è affondata e 17 di loro risultano disperse. Salve solo due donne della Nigeria. Le sopravvissute hanno raccontato che il gommone era partito dalla Libia domenica e che il motore si è rotto in mare. Zarzis si trova a circa 70 chilometri dal confine libico. Nel frattempo, proseguono gli sbarchi anche a Siracusa (70 le persone arrivate) e nel Salento (13, di nazionalità afghana). Da gennaio hanno perso la vita più di 500 persone, che si aggiungono alle quasi duemila annegate tra 2017 e 2019. Intanto a Lampedusa comincia a svuotarsi l’hotspot che negli ultimi giorni ha accolto oltre 1.700 persone: con la tregua del maltempo, ieri 600 sono saliti sulla nave quarantena e altri 250 minori sono stati imbarcati per Taranto. Il sindaco dell’isola insieme al governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha incontrato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, cui ha chiesto maggior impegno perché il carico della prima accoglienza non gravi soltanto su alcune realtà locali. Peraltro anche la presidente di Msf, Claudia Lodesani, ha lamentato che «i governi europei, in particolare Italia e Malta, hanno abbandonato l’attività di ricerca e soccorso e hanno deliberatamente ostacolato, se non criminalizzato, l’azione delle Ong» e ha chiesto un incontro a Draghi per ottenere il ripristino del sistema Sar, la fine dei finanziamenti alla Guardia costiera libica e una politica più stabile sui flussi migratori.

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