Oim e Unicef: 16 bambini e 26 adulti morti in naufragio al largo di Gibuti

16 Aprile 2021 – Roma – Almeno 16 bambini e 27 adulti sono morti dopo che una nave di migranti, guidata da responsabili di traffico di esseri umani, si è ribaltata al largo della costa del Gibuti nelle prime ore di lunedì mattina, 12 aprile. A confermare la notizia, ieri, l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) e l’Unicef. La nave portava almeno 60 migranti che cercavano di tornare a casa nel Corno d’Africa, dopo essere fuggiti dallo Yemen, Paese devastato dalla guerra dove migliaia di migranti, compresi bambini, sono bloccati e intrappolati. “Questa nuova tragedia testimonia le misure disperate a cui la gente sta facendo ricorso per sfuggire alle difficoltà economiche, aggravate dalla pandemia da Covid-19”, commentano. Tra i morti ci sono 8 ragazzi, 8 ragazze e almeno una donna in stato di gravidanza. Un bambino di sette anni è tra i sopravvissuti tratti in salvo dalle acque. E’ il secondo incidente di questo tipo che comporta la perdita di vite di bambini migranti e donne in poco più di un mese. All’inizio di marzo, 80 migranti, tra cui dei minorenni, sono stati gettati in mare da responsabili di traffico di persone nelle stesse acque. Almeno 5 e fino a 20 persone sono morte. I dati del 2021 indicano che un numero crescente di rifugiati e migranti, tra cui sempre più spesso donne e bambini piccoli, affrontano i pericoli della rotta marittima verso la penisola arabica, ma anche dalla costa dello Yemen al Gibuti, nonostante i rischi. L’Oim e l’Unicef stanno già lavorando con le autorità del Gibuti e prevedono di incontrare congiuntamente le autorità locali per offrire sostegno e discutere ulteriori misure per la prevenzione di queste “insensate tragedie”. Queste misure rafforzeranno diverse azioni già in corso da parte del governo del Gibuti, con il sostegno dell’Oim e dell’Unicef, per garantire le migliori condizioni possibili per le persone che attraversano il Gibuti dai Paesi di confine verso lo Yemen via mare, come la fornitura di beni di prima necessità tra cui assistenza sanitaria, cibo, acqua e riparo.

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