MCI Germania e Scandinavia: è morto don Giuseppe Gilberti

25 Marzo 2021 – Brescia – Si svolgeranno domani, venerdì 26 marzo alle ore 10 presso la parrocchiale di Ronco di Gussago i funerali di don Giuseppe Gilberti, classe 1942, morto ieri. il 24 marzo. Durante il suo ministero, tra i tanti incarichi, quello di cappellano degli emigranti in Germania dal 1982 al 2018.

Don Gilberti, dopo la cerimonia funebre presieduta dal vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, verrà sepolto a Ronco di Gussago. Don Giuseppe era nato a Gussago, in provincia di Brescia ed era stato ordinato sacerdote nel 1968 a Brescia. I suoi primi impegni pastorali sono stati come cappellano a Poncarale (1968-1970) e come responsabile dell’oratorio a Cazzago S.M. (1970-1982). Poi è venuto in Germania per continuare il suo ministero presbiterale nelle Comunità italiane in Germania. La prima tappa è stata a Wolfsburg, nella diocesi di Hildesheim, dove il 7 marzo del 1982 ha assunto la guida della locale Missione. Qui è rimasto fino a tutto il settembre del 1983. È quindi passato alla Comunità italiana di Neu-Ulm (diocesi di Augsburg), e dieci anni dopo, nel 1993, gli veniva affidata anche quella di Ulm (diocesi di Rottenburg-Stuttgart), ricorda il delegato delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, p. Tobia Bassanelli.  Ha retto queste due Comunità fino al 30 ottobre 2018, facendo poi rientro nella diocesi di origine, a Brescia, dopo oltre 36 anni di “generoso e instancabile impegno pastorale tra gli emigrati italiani in Germania e di ottimi rapporti con la chiesa locale”. Prima di partire «ci teneva molto a festeggiare il 50° di sacerdozio con i parrocchiani e con i confratelli. La solenne celebrazione è stata il 3 ottobre 2018 nella chiesa St. Albert, presieduta dal vescovo emerito di Brescia mons. Luciano Monari, attorniato da 25 concelebranti, e con l’ampia chiesa stracolma di fedeli, segno visibile della stima che godeva e dell’apprezzamento per il suo lavoro pastorale. Basti ricordare la Via Crucis nelle strade e nelle piazze più importanti della città, il Venerdì Santo, seguita da migliaia di persone, per rendersi conto di un lavoro pastorale che andava ben oltre i confini delle sue due Comunità parrocchiali». Don Giuseppe – aggiunge p. Bassanelli – «non solo era sempre presente ai Convegni Nazionali ed agli Esercizi spirituali, ma per tanti anni, fino ai primi problemi di salute, ne era stato un attivo organizzatore e animatore. Curava in particolare le serate di amicizia, mettendo a disposizione tutto il necessario per far festa, in particolare la sua allegria e la sua bravura nel creare un clima di gioia e di amicizia. Il suo segreto pastorale? Lo ha rivelato nel suo discorso in occasione del 50° di sacerdozio: stare vicino alla gente, ai loro problemi e nei momenti belli, per portare gioia e serenità, la gioia del vangelo e dei valori cristiani».

Alla diocesi e ai familiari la vicinanza della Fondazione Migrantes.

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