Vangelo migrante: III domenica di Quaresima (Vangelo Gv 2,13-25)

4 Marzo 2021 – Esiste uno spazio della relazione tra Dio e l’uomo che non può essere violato.

La prima lettura è la proclamazione dei comandamenti. Prima di essere dei divieti, le dieci parole sono l’edificazione dell’uomo a partire dalla purificazione di tutto ciò che lo corrompe. E a corromperlo sono, innanzitutto, i suoi desideri: non desiderare le cose del tuo prossimo, è la chiave per comprendere le altre parole. Le trasgressioni descritte negli altri comandi hanno tutte origine in questo.

È proprio per spazzare questa radice che Gesù compie quel gesto di purificazione nel tempio, scacciando i mercanti. La tragedia dell’uomo non consiste tanto nelle sue trasgressioni, ribellioni, idolatrie ma il quello che esce dal suo cuore e provoca quegli effetti. Quel tempio è il cuore dell’uomo. E l’uomo, per come lo conosce Gesù, è crocifisso dai suoi desideri: “egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo”.

E non può essere altrimenti. Molte volte la nostra vita ci appare brutta non perché lo è veramente ma perché la desideriamo diversa. Insoddisfazione, rabbia, frustrazione sono l’effetto di aspettative deluse. E queste distruggono l’uomo.

Gesù, proprio nel luogo della purificazione si trova una realtà strutturata e strumentalizzata per desiderare guadagni e vantaggi. E in quel luogo indica la sua missione: “distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere (…) parlava del tempio del suo corpo”.

Gesù deve compiere un’opera: ricostruire questo tempio, che è l’uomo, a partire dal suo cuore. Come? Seminando i desideri dello Spirito e purificando quel ‘sacro’ assimilato con troppa disinvoltura alle cose del mondo, ai desideri egocentrici, agli interessi di parte e che produce disuguaglianza e sottomissione tra fratelli.

La Quaresima è per ricevere il dono di una purificazione. Lasciarsi ‘distruggere’ dalla parola di Dio, è permettere a Gesù di parlare al nostro cuore e ricostruircelo. (p. Gaetano Saracino)

 

 

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