UE: presentato il piano d’azione europeo per l’integrazione per il periodo 2021-2027

26 Novembre 2020 – Bruxelles – “L’inclusione per tutti è l’incarnazione dello stile di vita europeo. Le politiche di integrazione e inclusione sono vitali per i nuovi arrivati e per le comunità locali, e contribuiscono a rendere coese le società e a rafforzare le economie”. Così Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione, responsabile per la “promozione dello stile di vita europeo”, ha presentato il piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione per il periodo 2021-2027. Il piano riconosce “l’importante contributo offerto dai migranti all’Ue” e affronta “le barriere che possono ostacolare la partecipazione e l’inclusione delle persone provenienti da un contesto migratorio”. Si basa sul principio secondo cui “l’integrazione inclusiva richiede impegno da parte sia delle persone da integrare, sia della comunità ospitante”. Schinas aggiunge: “Chiunque abbia il diritto di soggiornare in Europa dovrebbe avere accesso agli strumenti di cui ha bisogno per realizzare in pieno il suo potenziale e assumere i diritti e gli obblighi che governano la nostra Unione”. Nel piano si legge che sono all’incirca 34 milioni gli abitanti dell’Ue (circa l’8 % della popolazione) che sono nati fuori dall’Unione. Il 10% dei giovani di età compresa tra 15 e 34 anni nati nell’Ue hanno almeno un genitore nato in un Paese terzo. La Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha così intrapreso con decisione la strada dell’inclusione delle persone nate in un Paese terzo: posizione subito contrastata da nazionalisti e ambienti politici xenofobi. La strategia promossa dall’esecutivo, che necessita dell’avallo di Parlamento e Consiglio Ue, si basa sul rispetto delle regole, sull’asilo, sulla sicurezza e sull’integrazione sociale e culturale.

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