Vangelo Migrante: XX domenica del Tempo Ordinario (Vangelo Mt 15, 21-28)

13 Agosto 2020 – Gesù, inascoltato nella Sua patria si ritira in una terra straniera: Tiro e Sidone.

L’incontro con una donna, una madre, che non si arrende ai silenzi e alle risposte di Gesù, che ricalcano la supponenza farisaica, gli apre il cuore alla fame e al dolore di tutti i bambini, che siano d’Israele, di Tiro e Sidone, figli di Raqqa o dei barconi, poco importa: la fame è uguale, il dolore è lo stesso, identico l’amore delle madri.

Dice la donna a Gesù: ‘tu non sei venuto solo per quelli di Israele, ma anche per me, tu sei Pastore di tutto il dolore del mondo’.

Anche i discepoli sono coinvolti nell’assedio tenace della donna: ‘Rispondile, così ci lascia in pace’. Ma la posizione di Gesù è molto netta e brusca: ‘io sono stato mandato solo per quelli della mia nazione, quelli della mia religione e della mia cultura’.

La donna però non si arrende: ‘aiuta me e mia figlia!’ Gesù replica con una parola ancora più ruvida: ‘Non si toglie il pane ai figli per gettarlo ai cani’. I pagani, dai giudei, erano disprezzati come tali.

Nella risposta geniale della donna c’è la svolta: “è vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.

Nel regno di Dio, non ci sono figli e no, uomini e cani. Ma solo fame e figli da saziare, e figli sono anche quelli che pregano un altro Dio.

“Donna, grande è la tua fede!”, conclude Gesù. Lei che non va al tempio, che non conosce la Bibbia, che prega altri dei, per Gesù è donna di grande fede. Lei non conosce la fede dei catechismi, ma possiede quella delle madri che soffrono. Lei conosce Dio dal di dentro: crede che è presso di Lui la mensa della salvezza. C’è chi l’ha rifiutata e chi si fa bastare anche le briciole.

“Avvenga per te come desideri”. Gesù ribalta la domanda della madre, gliela restituisce: ‘Sei tu e il tuo desiderio che comandate. La tua fede e il tuo desiderio sono il grembo che partorisce il miracolo’.

Nel racconto si realizza l’abbraccio di Dio al mondo, come ricorda la prima lettura: “la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli”. La terra è l’unica grande casa, con una tavola ricca di pane, il Suo, e ricca di figli, tutti Suoi. Nessuno escluso.

E tutti, tutti gli apparteniamo.

p. Gaetano Saracino

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