Le braccia e i pomodori per ricordare la strage di due anni fa

6 Agosto 2020 – Foggia – Un ricordo, ma anche una denuncia per le condizioni di vita e di lavoro dei braccianti agricoli nel Foggiano, e per le tante violenze subite in questi anni, mai cessate. Oggi, 6 agosto, sugli enormi silos dell’ex stabilimento Casillo, comincerà la realizzazione di una gigantografia che raffigura delle braccia intente a raccogliere pomodori. Un’opera del fotografo foggiano Alessandro Tricarico, realizzata con il contributo di Intersos. A due anni dall’incidente stradale che costò la vita a dodici braccianti stipati in un pulmino per raggiungere i campi, comparirà così a Foggia l’enorme installazione. Il titolo dell’opera è “Solo braccia” e riprende la frase dello scrittore svizzero Max Frisch, che trent’anni fa, parlando dei migranti italiani in Svizzera, disse: “Volevamo braccia, sono arrivati esseri umani”.

“Sono passati due anni da quella strage ma non è cambiato niente”, dicono i braccianti di Poggio Imperiale, insediamento in cui vivevano alcune delle vittime. “Continuiamo a vivere senza dignità, a lavorare senza diritti e a morire senza documenti”. Quel giorno sul luogo della strage i medici e i mediatori di Intersos erano presenti. “Il 6 di agosto a Ripalta, sulla statale 16, sotto quei 12 lenzuoli bianchi erano stesi padri, figli e uomini visti come sole braccia”, dice Alessandro Verona, referente medico di Intersos. “Rappresentano i diritti negati e la sofferenza del percorso migratorio – continua –. Persone a cui è stata negata la dignità di esistere e di essere riconosciute dal Paese che doveva accoglierle. Persone trattate come carne da macello nello sfruttamento agricolo. Un sintomo dolorosissimo rimasto inascoltato, cui è seguito il decreto sicurezza a dicembre 2018 e una regolarizzazione evanescente a Luglio 2020. Dove prima abitava chi ha perso la vita in quei furgoni, nulla è cambiato”. Solo due giorni prima dell’incidente, il 4 agosto, altri quattro braccianti avevano perso la vita in circostanze simili. È per riflettere su tutto questo che Tricarico realizzerà l’opera proprio all’ingresso della città. (A.M.M. – Avvenire)

 

Temi: