9 Giugno 2020 – Roma – E’ stato importante che la drammatica situazione sanitaria e la conseguente e necessaria tutela della salute di ogni persona – secondo il dettato costituzionale – abbia portato a valutare l’emersione dal lavoro nero di lavoratori in cinque ambiti importanti: l’agricoltura, la zootecnia e la pesca, l’assistenza alla persona, il lavoro domestico. Il collegamento salute e lavoro – uno degli aspetti fondamentali nello Statuto dei lavoratori – che compie quest’anno il suo cinquantesimo anno – ha trovato una sensibilità politica, economica e sociale capace di valorizzarlo e concretamente attuarlo. Non è possibile immaginare quanti saranno i beneficiari, anche alla luce della difficile situazione economica innescata dal Covid 19. Alcune stime parlano di 150.000- 200.000 lavoratori: fossero anche poche persone, di fatto un diritto dei lavoratori, quello alla salute, viene tutelato, portandosi con sé anche una regolarizzazione sul piano legale e giuridico che porterà ulteriori benefici sia ai lavoratori come alle nostre comunità. Dalla regolarizzazione sono esclusi i migranti che hanno commesso reati legati al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, o alla droga o a reati con l’arresto in fragranza. Anche questa attenzione a una regolarizzazione che non sacrifichi un altro aspetto importante, come la giustizia e la sicurezza, è un ulteriore elemento che rende la sanatoria 2020 un atto politico e giuridico importante. La sanatoria con l’emersione del lavoro nero rende ulteriormente evidente – qualora fosse stato ancora necessario – che l’attuale normativa sull’immigrazione, cioè la Bossi-Fini la legge Bossi Fini – con i meccanismi di incontro tra domanda e offerta di lavoro legati a decreti flussi non funziona e ha generato in quasi vent’anni solo sfruttamento, lavoro nero, evasione fiscale, morte e ingiustizia, nessuna tutela previdenziale e sanitaria. Per questo ci si augura che le forze politiche mettano mano a una revisione legislativa che sia veramente capace di tutelare i diritti dei lavoratori e le nostre comunità.


