Papa Francesco prega per gli operatori dei media

6 Maggio 2020 – Città del Vaticano – Papa Francesco prega per gli operatori dei media e per il loro lavoro in questo tempo di pandemia. “Preghiamo oggi per gli uomini e le donne che lavorano nei mezzi di comunicazione. In questo tempo di pandemia rischiano tanto e il lavoro è tanto. Che il Signore li aiuti in questo lavoro di trasmissione, sempre, della verità”, ha detto introducendo la celebrazione mattutina a Casa Santa Marta. Il pontefice, commentando il Vangelo di oggi che parla di Gesù come luce, “perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre”. “Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno”, sono le parole di Gesù.

“Il dramma della luce di Gesù – sottolinea Papa Francesco – è che è stata respinta”, come dice l’evangelista Giovanni all’inizio del Vangelo: “È venuto dai suoi e i suoi non lo accolsero. Amavano più le tenebre che la luce”. Il peccato non ci a vedere la luce, ha detto il papa: “il peccato ci accieca e non possiamo tollerare la luce”. Per Papa Francesco “non è facile vivere nella luce. La luce ci fa vedere tante cose brutte dentro di noi che noi non vogliamo vedere: i vizi, i peccati … Pensiamo ai nostri vizi, pensiamo alla nostra superbia, pensiamo al nostro spirito mondano: queste cose ci accecano, ci allontanano dalla luce di Gesù”.

È “il Signore che ci salva dalle tenebre che noi abbiamo dentro, dalle tenebre della vita quotidiana, della vita sociale, della vita politica, della vita nazionale, internazionale … tante tenebre”  e “il Signore ci salva. Ma ci chiede – spiega il papa – di vederle, prima; avere il coraggio di vedere le nostre tenebre perché la luce del Signore entri e ci salvi. Non abbiamo paura del Signore è molto buono, è mite, è vicino a noi. È venuto per salvarci. Non abbiamo paura della luce di Gesù”.

R.I.

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