29 Aprile 2020 – Città del Vaticano – Papa Francesco prega per l’unità dell’Europa nel giorno in cui la Chiesa celebra la Festa di santa Caterina da Siena, patrona dell’Europa. “Oggi è Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, Patrona d’Europa. Preghiamo per l’Europa, per l’unità dell’Europa, per l’unità dell’Unione Europea: perché tutti insieme possiamo andare avanti come fratelli”, ha detto introducendo la celebrazione a Casa Santa Marta questa mattina.
Commentando le letture del giorno il pontefice, nell’omelia, si è soffermato sul peccato sottolineando che chi dice di essere senza peccato, inganna se stesso, ma se confessa il suo peccato, Dio lo perdona e lo purifica da ogni iniquità. Da qui la richiesta di riconoscersi peccatori ma in modo concreto e non in forma astratta.
Per il papa è “importante che noi, dentro di noi, diamo nomi ai peccati nostri. La concretezza. Perché se manteniamo nell’aria, finiremo nelle tenebre. Siamo come i piccoli, che dicono quello che sentono, quello che pensano: ancora non hanno imparato l’arte di dire le cose un po’ incartate perché si capiscano ma non si dicano. Questa è un’arte dei grandi, che tante volte non ci fa bene”.
Se confessiamo i nostri peccati, Il Signore – ha detto papa Francesco – è “fedele e giusto tanto da perdonarci: ci perdona quando noi siamo concreti. È tanto semplice la vita spirituale, tanto semplice; ma noi la facciamo complicata con queste sfumature, e alla fine non arriviamo mai …Chiediamo al Signore – ha concluso – la grazia della semplicità e che Lui ci dia questa grazia che dà ai semplici, ai bambini, ai ragazzi che dicono quello che sentono, che non nascondono quello che sentono. Anche se è una cosa sbagliata, ma lo dicono. Anche con Lui, dire le cose: la trasparenza. E non vivere una vita che non è una cosa né l’altra. La grazia della libertà per dire queste cose e anche la grazia di conoscere bene chi siamo noi davanti a Dio”.
R.Iaria


