Migrantes Vercelli: le iniziative al tempo della pandemia

29 Aprile 2020 – Vercelli – In questo tempo si osserva come i più colpiti sono le fasce più deboli, quelle che già nella normalità, vivono con difficoltà la quotidiana esistenza.

Spesso ci troviamo di fronte delle povertà che nemmeno conosciamo e che sono nascoste e che emergono solo per disperazione.

La loro emarginazione, li spinge ad accentuare la loro sensazione di solitudine che domina queste persone/famiglie, come se subissero una dequalificazione della loro umanità: oltre le loro difficoltà quotidiane si aggiunge la privazione dei pur minimi mezzi di sostegno e anche una accentuata emarginazione sociale.

Queste persone non hanno bisogno solo di aiuti economici ma di una presenza vicina e costante per quanto possibile, che si concretizzi in una rivalutazione della loro umanità. Nel pratico, come Migrantes di Vercelli, abbiamo cercato di aiutare per quanto possibile insieme alle altre realtà presenti sul territorio Caritas, Emporio solidale in particolare, dando seguito alle ospitalità iniziate prima dell’emergenza COVID – 19, che erano rivolte a persone straniere con protezione internazionale, per rinnovo permessi.

La situazione peraltro si è ulteriormente complicata con la chiusura dell’Ufficio Immigrazione e delle Commissioni Territoriali. Infatti, queste persone sono rimaste solo con un foglio di carta che attesta l’avvenuta richiesta di rinnovo, ma che non consente loro di poter disporre di un contratto di lavoro, di un affitto di casa etc. etc.. Attualmente sono presenti due stranieri presso i nostri locali di Larizzate borgo di Vercelli; a entrambi oltre all’alloggio garantiamo un sostegno economico e un aiuto anche attraverso l’Emporio solidale.

Poche settimane prima dell’emergenza COVID – 19, abbiamo aperto un’accoglienza femminile in un appartamento. All’interno trovano ospitalità due ragazze: una con un permesso di soggiorno in attesa di esito di richiesta di protezione internazionale, l’altra è una ragazza già in possesso di un asilo politico. Entrambe erano impegnate in uno stage lavorativo, finanziato dall’Associazione Sant’Eusebio, (associazione collegata all’ufficio Pastorale Migrantes di Vercelli), sospeso e in attesa di essere riavviato. Anche a loro stiamo garantendo un sostegno economico in attesa che riescano a percepire almeno uno parte del loro meritato salario.

Quello che ci ha colpito però in maniera particolare è che in questi giorni siamo stati raggiunti da una serie di richieste di aiuto sia da parte di singoli che di famiglie: tutti hanno in comune la sospensione delle attività lavorative e quindi la venuta meno di un reddito. Si tratta di stranieri singoli e/o famiglie e di famiglie italiane del mondo circense.

Per gli stranieri siamo venuti incontro alle singole richieste con buoni acquisto prepagati di supermercati e segnalandoli sempre all’Emporio solidale di Vercelli.

Per le famiglie straniere si è intervenuto, in concorso con altri soggetti presenti sul territorio, mettendo a disposizione una somma di denaro al fine di poter garantire una pur minima condizione di vivibilità.

Per quanto riguarda la famiglia circense, questo sostegno è stato realizzato in collaborazione con il Comune e con la Caritas locale, garantendo un rifornimento di generi alimentari.

Per altro l’occasione ci ha permesso di venire a conoscenza della presenza nello stesso paese, di altre due famiglie circensi, non appena le condizioni di mobilità saranno ristabilite dalle autorità, procederemo a contattarle e ad andare a trovare tutte e tre le famiglie.

Contemporaneamente a questa attività, abbiamo dato il via al progetto APRI della C.E.I., realizzato dalla Fondazione Migrantes per il territorio di Vercelli.

Sono state già inserite all’interno di tale progetto le due ragazze ospiti mentre a breve sarà inserito un ragazzo della Costa d’Avorio che sarà ospitato a Larizzate.

Nell’ambito di questo progetto abbiamo affiancato anche due famiglie tutor e due tutor singoli, con i quali durante questo periodo abbiamo realizzato video conferenze insieme alle ragazze.

Inoltre stiamo coinvolgendo anche le rispettive comunità parrocchiali ed entrambi i parroci sono stati già opportunamente contattati. Inoltre si è cercato di rimanere il più vicino possibile alle persone e famiglie, mantenendo un pur minimo contatto con strumenti di videocomunicazione e nel possibile con visite a domicilio.

In tutta questa attività sono state coinvolte anche sia le famiglie tutor e anche in nostri volontari che sostengono le nostre attività.

 

Per il futuro si proseguirà, quando possibile e nei modi realizzabili, a lavorare nell’ambito delle comunità parrocchiali che si sono rese disponibili per il progetto APRI e di presentarlo anche ad altre comunità parrocchiali. Il tutto al fine di sviluppare una rete di accoglienza e una pastorale dell’immigrazione. Appena sarà possibile, riaprirà il Centro Informazioni dell’Ufficio per la Pastorale Migrantes, rappresentando che in tutto questo periodo, come per altre realtà, ha continuato sempre a funzionare con contatti telefonici e tramite e-mail . (Paolo Solidani – Ufficio Migrantes Vercelli)

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