Papa Francesco: i politici lavorino per il bene delle proprie comunità

20 Aprile 2020 – Città del Vaticano – Il pensiero e la preghiera di Papa Francesco questa mattina è andato a chi è impegnato nel campo politico. “Preghiamo oggi per gli uomini e le donne che hanno vocazione politica: la politica è una forma alta di carità. Per i partiti politici nei diversi Paesi, perché in questo momento di pandemia cerchino insieme il bene del Paese e non il bene del proprio partito”, ha detto il papa introducendo la celebrazione eucaristica a Casa Santa Marta. Commentando il Vangelo della liturgia di oggi il papa si sofferma su Nicodemo che di notte fa a trovare Gesù e con lui ha un dialogo sullo Spirito. Ci si lascia guidare dallo Spirito – ha detto il pontefice – è una persona “docile e libera”.

La definizione dello Spirito che Gesù dà qui è “interessante”, dice il papa: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”, cioè “libero. Una persona che si lascia portare da una parte e dall’altra dallo Spirito Santo: questa è la libertà dello Spirito. E chi fa questo è una persona docile e qui si parla della docilità allo Spirito”.

Per il papa essere cristiano “non è soltanto compiere i Comandamenti: si devono fare, questo è vero; ma se tu ti fermi lì, non sei un buon cristiano. Essere un buon cristiano è lasciare che lo Spirito entri dentro di te e ti porti, ti porti dove lui vuole. Nella nostra vita cristiana tante volte ci fermiamo come Nicodemo, davanti al ‘dunque’, non sappiamo quale passo fare, non sappiamo come farlo o non abbiamo la fiducia in Dio per fare questo passo e lasciare entrare lo Spirito. Nascere di nuovo è lasciare che lo Spirito entri in noi e che sia lo Spirito a guidarmi e non io, e qui, libero, con questa libertà dello Spirito che tu non saprai mai dove finirai”.

Il cristiano – è stato il messaggio del Papa – “non deve fermarsi mai soltanto al compimento dei Comandamenti: si deve fare, ma andare oltre, verso questa nascita nuova che è la nascita nello Spirito, che ti dà la libertà dello Spirito”.

Davanti alle difficoltà, davanti a una porta chiusa, gli apostoli di gesù, dopo la sua morte, “non sapevano come andare avanti, vanno dal Signore, aprono il cuore e viene lo Spirito e dà loro quello di cui hanno bisogno e vanno fuori a predicare, con coraggio, e avanti. Questo è nascere dallo Spirito, questo è non fermarsi al ‘dunque’, al ‘dunque’ delle cose che ho sempre fatto, al ‘dunque’ del dopo i Comandamenti, al ‘dunque’ dopo le abitudini religiose: no! Questo è nascere di nuovo. E come si prepara uno a nascere di nuovo? Con la preghiera. La preghiera è quella che ci apre la porta allo Spirito e ci dà questa libertà, questa franchezza, questo coraggio dello Spirito Santo. Che mai saprai dove ti porterà. Ma è lo Spirito. Che il Signore ci aiuti ad essere sempre aperti allo Spirito, perché sarà Lui a portarci avanti nella nostra vita di servizio al Signore”, ha concluso il papa.

 

 

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