Papa Francesco ringrazia la diocesi e il comune di San Severo per aver dato la possibilità ai braccianti di avere la residenza presso le parrocchie

4 Novembre 2019 – Città del Vaticano – “Desidero porgere il mio sentito ringraziamento al Comune e alla Diocesi di San Severo in Puglia per la firma del protocollo d’intesa avvenuta lunedì scorso 28 ottobre, che permetterà ai braccianti dei cosiddetti ‘ghetti della Capitanata’, nel foggiano, di ottenere una domiciliazione presso le parrocchie e l’iscrizione all’anagrafe comunale”.

E’ quanto ha detto ieri Papa Francesco, dopo la preghiera dell’Angelus, dopo che nei giorni scorsi era stata data notizia che i braccianti di San Severo potranno avere il loro domicilio nelle parrocchie della diocesi e non essere più “invisibili”. Una iniziativa, la prima di questo genere, stata firmata dal Comune e dalla Diocesi pugliese alla presenza anche dell’elemosiniere apostolico, il cardinale Konrad Krajewski. Il porporato nella sua visita tra i campi della Capitanata a fine settembre aveva promesso ai braccianti che li avrebbe aiutati. E cosi è  stato. “La possibilità di avere i documenti d’identità e di residenza offrirà loro – ha detto papa Francesco – nuova dignità e consentirà di uscire da una condizione di irregolarità e sfruttamento. Grazie tante al Comune e a tutti coloro che hanno lavorato a questo piano”, ha concluso il pontefice. L’area della Capitanata, a prevalente vocazione agricola, è interessata da una forte presenza di lavoratori stagionali che si aggregano in insediamenti informali, occupando casolari abbandonati o costruendo baraccopoli.

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