Mons. Meini: “non arrendersi alla cultura” del “prima noi e poi gli altri”

23 Settembre 2019 – Roma – Ricordare la dignità che rende “intangibile” ogni vita umana significa anche “non arrendersi alla cultura” del “prima noi e poi gli altri”. Lo ha detto oggi pomeriggio  il  vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole, aprendo i lavori della sessione autunnale del Consiglio Permanente della Cei.  Per il presule quando l’altro è “persona bisognosa, priva di ogni opportunità, le nostre chiusure consolidano ingiustizie ed egoismi”. Mons. Meini ha quindi parlato della prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà domenica 29 settembre e che costituisce, come ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio, “un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza umana” e, più in generale, dell’umanità di tutti. Questo – ha aggouto il vice presidente della Cei, “ci mette in guardia dalla scorciatoia che vorrebbe ricondurre al fenomeno migratorio le paure e le insicurezze di un malessere civile, che in realtà muove da cause ben più profonde”. Anche l’incontro del prossimo febbraio a Bari punta a “costruire del Mediterraneo una diversa narrazione; lo faremo – ha spiegato mons. Meini –  a partire dalla disponibilità a metterci in ascolto delle diverse esperienze, sensibilità e prospettive che animano le Chiese, che si affacciano sul bacino del Mare Nostrum”.

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