Diocesi di Treviso: “nessuna minaccia dallo straniero”

20 Agosto 2019 – Treviso – “Da tempo, soprattutto a causa di una continua e martellante propaganda, pare che i valori della bontà e della speranza non debbano essere più praticati. La paura come sentimento e la forza come auspicio sembrano ormai i tratti distintivi di questa società. Soprattutto perché ogni giorno molti vengono convinti, sovente senza alcun motivo valido, che come cittadini siamo minacciati da molte cose, soprattutto dallo straniero”. Lo scrive in una nota la Commissione per la Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Treviso. “Numeri alla mano – continua il comunicato ripreso dal Sir – questa minaccia non esiste, ma questa evidenza conta poco per chi è convinto del contrario e non sente e non vuole sentire ragioni”. La costatazione dell’Ufficio della diocesi di Treviso è che “si stanno facendo strada, tra i cittadini, convinzioni che stanno trasformando il carattere e i tratti che storicamente hanno caratterizzato, in positivo, le nostre popolazioni”. “Questi territori che sempre sono stati operosi, accoglienti, disponibili all’aiuto si stanno sempre più chiudendo in sé stessi, al punto che sempre più frequente si avverte la paura degli altri (chiunque), accompagnata dall’auspicio che intervenga qualcuno che risolva tutto con ‘forza’”. L’auspicio della commissione è piuttosto che “ognuno a voce alta chieda la fine di questa stagione di semina di paura, la quale certamente rischia di creare seri problemi sociali e, in prospettiva, avrà ripercussioni pesanti sullo sviluppo anche economico di questo territorio”. “Auspichiamo si concretizzi un argine civile e ‘mite’ a tutto questo, prima che la poca fiducia che circola si spenga definitivamente per lasciarsi dominare dalla paura e lasciare spazio alla richiesta della forza. E che riprenda vigore la volontà di costruire un futuro migliore per tutti attraverso le vie della solidarietà, del rispetto, della bontà verso l’altro”.

 

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