Migrantes Tivoli: sabato la Festa dell’Integrazione

11 Giugno 2019 – Tivoli – L’Ufficio pastorale Migrantes della diocesi di Tivoli organizza anche quest’anno una festa dell’integrazione interculturale, che si terrà sabato prossimo nella parrocchia Santa Maria del Popolo di Villalba di Guidonia.

Questa festa è un evento ecclesiale e cittadino che si propone come luogo di incontro, di conoscenza e di condivisione della ricchezza culturale tra i vari gruppi dei migranti presenti nel nostro tessuto comunitario e sociale insieme al popolo italiano che accoglie.

Come nelle procedenti edizioni, la festa si svolgerà in tre momenti essenziali: un convegno, una celebrazione Eucaristica e una festa dei popoli. Quest’anno il convegno propone una riflessione sul tema “Migranti e Rifugiati: un’opportunità di arricchimento interculturale”; la Messa sarà il momento centrale della comunione in Cristo e sarà animata da varie espressioni

liturgiche e dai canti delle comunità etniche; infine la serata sarà allietata con musiche, balli e gastronomia dei vari popoli. Con questo evento si mira a raggiungere alcuni degli obiettivi di cui la Migrantes si fa carico nel cammino della Chiesa. Innanzitutto sensibilizzare la comunità Cristiana affinché, anche la realtà del migrante, possa essere parte integrante di essa come occasione di comunione e di cattolicità senza dimenticare che essa rappresenta anche un significativo luogo di evangelizzazione. Dall’altra parte offrire ai migranti l’espressione di quella premura pastorale che la Chiesa, maestra in umanità, non può far mancare a nessuno dei figli di Dio; così pure la promozione di un’integrazione autentica come la definisce papa Francesco: “Il verbo integrare si traduce in aprire spazi di incontro interculturale, favorire l’arricchimento reciproco e promuovere percorsi di cittadinanza attiva”. Infatti, la promozione dell’integrazione è prima di tutto professare la nostra fede di essere Chiesa costituita da Cristo, il quale ci ha redenti “uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e ha fatto di noi” la sua Chiesa ( Apocalisse 5,9–10).

Pertanto riconoscere la ricchezza reciproca, che siamo gli uni per gli altri, diventa esigenza primaria del nostro cammino ecclesiale. Questa festa è in effetti un’occasione per creare comunione attraverso quelle fraterne relazioni che permettono di vederci negli occhi come fratelli e di accoglierci come uomini e donne che amano la vita, la solidarietà e la voglia di stare insieme. Obiettivo dell’incontro è quello di abbassare il muro della diffidenza, della paura e dello sguardo dallo straniero. In questo modo ognuno porta lo zaino della vita, con l’esperienza del proprio vissuto e con il cuore che è abitazione di amicizia e di verità. Il difficile cammino dell’integrazione nasce dall’incontro, dalla stretta di mano, dal sorriso che offriamo come sincera volontà di stare insieme nella pace e nello scoprire che l’altro è dono, anzi perla preziosa che circonda come un diadema luminoso il cammino della mia vita. Le varie culture che ci contraddistinguono e che dipingono di speranza il nostro cammino di vita si devono trasformare in volani di progresso, volani di accesso e volani d’integrazione. È nella cultura che si superano i conflitti. È nella cultura che ci ritroviamo tutti, uomini e donne, in cerca di una civiltà dell’accoglienza, della reciproca responsabilità e dell’armoniosa convivenza.

Nel contesto odierno in cui la realtà dell’immigrazione è diventata una delle maggiori sfide della società, la testimonianza della Chiesa può essere provvidenziale per non alimentare gli eccessi in un senso o in un altro ma portare la luce di Cristo che ci chiama alla fede, alla carità e alla speranza. (don Denis Kibangu Malonda – Direttore Ufficio Migrantes Tivoli)

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