8X1000: la mappa delle opere

14 Maggio 2019 – Roma – Firmate da tutti, conosciute da pochi, perfino nel territorio dove abitiamo. L’azione di rendicontazione e trasparenza della Chiesa italiana sulle risorse affidatele ogni anno dai fedeli è partita da qui, da questo gap informativo per far scoprire gli interventi 8xmille, dal più vicino a quelli di tutte le 225 diocesi del Paese. La geografia della condivisione fraterna, con oltre 16 mila interventi sottoscritti dai fedeli italiani, è sempre consultabile online sulla Mappa 8xmille (www.8xmille.it). Dà conto in modo ravvicinato dell’uso dei fondi. E là dove è più difficile che i numeri rendano il senso delle speranze e della dignità restituite, segnala storie, foto, video, schede e articoli di stampa. Le voci già geolocalizzate sono ben lontane ancora dal rappresentare la totalità dei contributi erogati, ma la Mappa è in continuo aggiornamento. Il dettaglio è per regione, provincia e comune, in modo da scoprire dov’è arrivato l’aiuto della Chiesa italiana. Sullo sfondo, l’impegno della CEI per una trasparenza che superi gli obblighi di legge sulla pubblicazione del rendiconto annuale (come previsto dall’articolo 44 della legge 222 del 1985), affiancandogli appunto la Mappa.

Tre le azioni d’impiego: 356 milioni di euro per il culto e la pastorale nelle 225 diocesi; per il sostentamento dei circa 35 mila sacerdoti diocesani, compresi circa 500 missionari nei Paesi in via di sviluppo, 367 milioni di euro. E infine per i progetti caritativi 275 milioni di euro. La prima voce comprende anche i fondi per le nuove chiese e gli spazi parrocchiali, per la tutela dei beni artistici e per la pastorale giovanile. Così sono diventati realtà rispettivamente ad esempio – lo indica la Mappa – il nuovo centro giovanile della parrocchia S. Pietro in Vincoli a Soliera (Modena), costruito con un contributo 8xmille di 66 mila euro; e fondi per 150 mila euro destinati al restauro e consolidamento della chiesa trecentesca di San Nicola vescovo, a Mel (Belluno). Quindi i fondi per il sostentamento dei sacerdoti, ministri dei sacramenti e annunciatori del Vangelo in Parola e opere, affidati ai fedeli per una remunerazione decorosa (che va da circa 903 euro al mese fino ai 1.404 per un vescovo ai limiti della pensione). Tra gli interventi caritativi, che sono la terza voce di impiego, vanno ricordati anche piani formativo occupazionali nazionali per i giovani come il ‘Progetto Policoro’, che ha creato in questi anni cooperative con oltre 3 mila posti di lavoro. Ma la Mappa registra anche i fondi per la Caritas, per il microcredito (come i fondi ‘Famiglia & lavoro’ diffusi in diverse diocesi) e per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo (anche con 4 scuole) e in Italia centrale. Un link in fondo alla Mappa rimanda agli aiuti al Terzo Mondo: ospedali, scuole, formazione di medici e insegnanti, promozione della donna. Oltre alle emergenze: dal sostegno alle vittime di guerra in Siria con 2 milioni di euro nel solo 2018, ai corridoi umanitari in Etiopia e Giordania (440 mila euro) fino al soccorso nella crisi venezuelana con 500 mila euro. (Laura Delsere)

 

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