24 Aprile 2019 – Catania – “Era andata in vacanza per trovare i parenti e poi proseguire per l’Australia dove viveva sua figlia, invece è morta da innocente”. Questa la testimonianza di Kanthi Rathugamage, amica della donna srlinankese residente a Catania e morta in uni degli attentati nel giornio di asqua nekl suo paese: “doveva stare solo una settimana, prima di partire per lo Sri Lanka aveva salutato tutta la comunità e anche il nostro cappellano nella chiesa di Santa Maria dell’Ogninella dove abitualmente ci riuniamo. Era felice ed entusiasta di tornare nel suo paese. Siamo tutti addolorati, pregheremo per la sua anima, per il marito e per la figlia: tutta la comunità catanese starà vicino a loro in questo momento cosi tragico ”.
La donna, viveva a Catania dagli anni 90, era sposata, il marito faceva il domestico, aveva una sola figlia. “Persone perbene, onesti lavoratori sempre pronti a dare la propria disponibilità”, partecipavano attivamente alle celebrazioni religiose cattoliche presso la Chiesa di Santa Maria dell’Ogninella a Catania, punto di riferimento per tutta la comunità srilankese. Queste le parole di chi conosceva la coppia.
L’Ufficio pastorale Migrantes della diocesi di Catania, diretto dal diacono Giuseppe Cannizzo esprime “cordoglio e solidarietà” all’intera comunità a nome dell’arcivescovo Mons. Salvatore Gristina e di tutta la diocesi.
Per stringersi intorno al dolore dei fedeli srilankesi, domani, giovedì 25 Aprile, alle ore 18:00 nella chiesa di Santa Maria dell’Ogninella, (nei pressi di piazza Università) si terrà una veglia di preghiera presieduta dal Vicario di Catania, Mons. Salvatore Genchi, insieme al cappellano srilankese Michael Cansius Perera e al direttore della Migrantes etnea.