Roma – In queste ore sono molti i vescovi italiani che hanno dato la loro disponibilità per l’accoglienza dei migranti della nave “Diciotti”. I migranti sono sbarcati dopo alcuni giorni di permanenza nel porto di Catania. La diocesi di Teggiano-Policastro aderisce all’appello rivolto dalla Cei per “fronteggiare l’emergenza dei profughi sbarcati dalla nave Diociotti”, dice il vescovo mons. Antonio De Luca, delegato Migrantes della Conferenza Episcopale della Campania a www.migrantesonline.it. Il presule offre la disponibilità all’accoglienza per “contribuire alla soluzione umanitaria in favore dei nostri fratelli migranti” ed è già in contatto con i referenti nazionali per organizzare “quanto è richiesto dalle prescritte procedure”. Sempre al Sud disponibilità anche da parte della diocesi calabrese di Cassano allo Ionio. “Ho dato alla Cei – ha detto il vescovo mons. Francesco Savino – la disponibilità ad accogliere alcuni immigrati. Nelle prossime ore sapremo quanti saranno”. Il presule ritiene che su quella nave “si sia consumata una delle pagine più tristi della storia del nostro tempo. Ci troviamo – ha detto – di fronte ad una vera e propria emergenza di umanità”. Gli immigrati “non vengono in Italia in crociera, fuggono da Paesi dove ci sono guerre, fame e persecuzione, lasciando anche gli affetti più cari”. La diocesi calabrese nello scorso anno ha aperto due centri per immigrati minori non accompagnati, ha accolto, nell’ambito del progetto Cei “Corridoi Umanitari” due famiglie eritree. Disponibilità anche da parte dell’arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci che ha manifestato alla Conferenza episcopale italiana la disponibilità della diocesi barese ad “accogliere alcuni fratelli e sorelle sbarcati dalla nave Diciotti”.
Dal Sud al Nord con la diocesi di Vercelli che si è detta disponibile all’accoglienza attraverso l’Ufficio Migrantes, la diocesi di Ferrara-Comacchio e la diocesi di Brescia che ha messo a disposizione sei posti: tra queste anche una famiglia. “L’apertura della Cei mi ha fatto molto piacere e mi premeva dare un segnale concreto” ha spiegato ieri il vescovo, mons. Pierantonio Tremolada: “ovviamente ci rimettiamo, per tutti i dettagli, alle decisioni della Cei ma noi ci siamo. E stiamo provando ad avviare contatti con le altre sedi lombarde per procedere in modo solidale”. (R.I.)