Primo Piano

“Sinodalità” e “Ascolto”: a Canicattì un convegno con mons. Felicolo

3 Maggio 2023 - Roma - "Sinodalità: un popolo in ascolto. In ascolto dello straniero". Questo il tema della relazione affidata al direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo che si terrà mercoledì 10 Maggio a Canicattì presso il Centro Culturale San Domenico. Il convegno si inserisce tra gli appuntamenti promossi dall' Associazione "Insieme per gli altri " di Canicattì. la volta scorsa a relazionale era stato chiamato mons. Calogero Peri ,Vescovo di Caltagirone. (R.I.)

Mci Francia: da ieri visita di mons. Perego e mons. Felicolo

3 Maggio 2023 - Roma - Da ieri il presidente della Commissione Cei per le Migrazioni  e della Fondazione Migrantes, l'arcivescovo mons. Gian Carlo Perego e il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo sono in Francia per una visita alle comunità italiane e alle Missioni cattoliche Italiani presenti nel Paese. Attualmente in Francia vivono 475mila persone con passaporto italiano, terzo paese in Europa per presenza di nostri connazionali dopo Germania e Svizzera. Nel Paese anche oltre 16mila studenti italiani soprattutto impegnati con i progetti Erasmus. (R.Iaria)

Germania: domani il Rapporto Italiani nel Mondo a Dortmund

3 Maggio 2023 - Roma - Sarà presentato domani, 4 maggio, su iniziativa del Comites di Dortmund, l'edizione 2022 del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes. Alla presentazione, che si svolgerà presso i locali del Consolato d'Italia, interverranno Delfina Licata, curatrice del Rapporto, e Edith Pilcher , membro del Comitato scientifico moderati da Elisa Occhipinti. L'edizione 2022 del rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes è dedicata, in particolare, alla rappresentanza degli italiani all'estero.

Cinesi in Italia: a Prato il raduno delle comunità cattoliche

2 Maggio 2023 - Prato - Sarà Prato ad accogliere il raduno delle comunità cattoliche cinesi presenti in Italia il prossimo 20 e 21 maggio. L’occasione è la quattordicesima giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, che ogni anno si tiene in una diversa città italiana. Il programma dell’evento sarà presentato nel corso di una conferenza stampa convocata per giovedì 4 maggio alle ore 11 nella parrocchia dell’Ascensione al Pino, sede della comunità cattolica cinese di Prato. Saranno presenti il vicario generale della diocesi monsignor Daniele Scaccini e il cappellano della comunità cinese don Pietro Wang.  

Srilankesi in Italia: migliaia ieri a Padova per il 25mo raduno

2 Maggio 2023 - Padova - Sono state migliaia gli immigrati cattolici dello Sri Lanka che ieri si sono recati in pellegrinaggio alla tomba di sant'Antonio da Padova, molto amato e venerato in patria. La messa è stata celebrata da monsignor Neville Joe Perera, coordinatore nazionale Migrantes per la pastorale degli immigrati srilankesi in Italia, assieme ai vari cappellani che servono le oltre 25 comunità srilankesi sparse per tutta Italia.

Papa in Ungheria: no a “porte chiuse verso chi è straniero, diverso, migrante, povero o non è in regola”

2 Maggio 2023 -

Budapest - “È triste e fa male vedere porte chiuse”. A denunciarlo è stato il Papa, nell’omelia della Messa presieduta nella piazza Kossut Lajos di Budapest, domenica scorsa, ultimo giornoi del suo viaggio nel Paese magiaro. L’elenco di Francesco è lungo e dettagliato: “le porte chiuse del nostro egoismo verso chi ci cammina accanto ogni giorno; le porte chiuse del nostro individualismo in una società che rischia di atrofizzarsi nella solitudine; le porte chiuse della nostra indifferenza nei confronti di chi è nella sofferenza e nella povertà; le porte chiuse verso chi è straniero, diverso, migrante, povero. E perfino le porte chiuse delle nostre comunità ecclesiali: chiuse tra di noi, chiuse verso il mondo, chiuse verso chi ‘non è in regola’, chiuse verso chi anela al perdono di Dio”. “Per favore: apriamo le porte!”, l’appello di Francesco: “Cerchiamo di essere anche noi – con le parole, i gesti, le attività quotidiane – come Gesù: una porta aperta, una porta che non viene mai sbattuta in faccia a nessuno, una porta che permette a tutti di entrare a sperimentare la bellezza dell’amore e del perdono del Signore”. Un appello, quello del Papa, rivolto in primo luogo ai sacerdoti: “Perché il pastore, dice Gesù, non è un brigante o un ladro; non approfitta, cioè, del suo ruolo, non opprime il gregge che gli è affidato, non ruba lo spazio ai fratelli laici, non esercita un’autorità rigida”. “Incoraggiamoci ad essere porte sempre più aperte”, l’esortazione di Francesco, rivolta anche “ai fratelli e alle sorelle laici, ai catechisti, agli operatori pastorali, a chi ha responsabilità politiche e sociali, a coloro che semplicemente portano avanti la loro vita quotidiana, talvolta con fatica: siate porte aperte. Lasciamo entrare nel cuore il Signore della vita, la sua Parola che consola e guarisce, per poi uscire fuori ed essere noi stessi porte aperte nella società. Essere aperti e inclusivi gli uni verso gli altri, per aiutare l’Ungheria a crescere nella fraternità, via della pace”.

(Foto (VaticanMedia-Sir)

Il Sudan assetato di Pace e di Giustizia

2 Maggio 2023 - Scrivo da El Obeid, Kordofan Sudan. L’Africa è al centro dell’attenzione internazionale a causa di conflitti e guerre generate dalla brama delle potenze esterne per sfruttarne le immense risorse minerarie, energetiche e forestali. Il Sudan, paese continente, mosaico di etnie e popoli, è nell’epicentro delle pagine giornalistiche, a causa del conflitto tra le forze armate sudanesi e le forze paramilitari guidate dal generale Mohamed Hamdan Dagalo. Il conflitto è iniziato sabato 15 aprile con un attacco alla base militare di El Obeid, che è continuato per qualche giorno e in alcuni punti strategici della capitale Khartoum. In questi giorni il conflitto, tra le forze armate sudanesi e quelle paramilitari, si è convogliato nella capitale Khartoum. La guerriglia urbana ha messo in fuga non solo la gente, ma anche il personale diplomatico, i religiosi/e sacerdoti che hanno visto le loro case minacciate dall’artiglieria delle due fazioni. A El Obeid, dove mi trovo dal 2021 con l’incarico di parroco, la situazione è ora monitorata dall’esercito sudanese. Abbiamo vissuto anche noi momenti difficili in modo particolare dal 15 al 17 aprile scorso. La nostra casa era nel bel mezzo del conflitto tra le due fazioni. Questo conflitto “mette in soffitta” il processo delle elezioni politiche iniziato nel 2019. Ma facciamo un passo indietro per chiarire ai nostri lettori perché si è arrivati a questa guerra. Il Sudan diventa indipendente il 01.01.1956. Dalla sua indipendenza ad oggi le autorità politiche non hanno ancora trovato il modo di governare il paese. Si succedono colpi di stato, dittature militari fino all’ultima, quella di al Bashir dal 1989 al 2019. Un paese che dal 1956 al 2005 è stato per 45 anni in guerra civile. Nel 2005 si raggiunge un compromesso di conclusione del conflitto con il Sud Sudan e nel 2011 il Sud Sudan diventa indipendente. Questa situazione di guerra civile ha creato sfollati interni, profughi e migranti. Il Sudan del nord, con capitale Khartoum, dopo l’indipendenza del Sud Sudan, era governato da una coalizione politica formata dalle diverse componenti etniche del paese. Il vecchio regime, formato prevalentemente da militari, stenta a consegnare le redini al governo di coalizione politica. In questi ultimi mesi ci sono stati tentativi di colpo di stato, e alcune milizie comandate da generali, con responsabilità di crimini di guerra, fanno difficoltà a cedere il potere alle forze politiche. Le forze armate tutt’oggi sono una componente rilevante nel paese. Sono loro che lo hanno gestito per più di 30 anni e sono indipendenti. Ad aprile di quest’anno si doveva assistere alla firma dell’accordo tra le forze armate e la componente del governo di transizione politica, per poi iniziare il processo delle elezioni politiche previste per il 2023. Questo accordo non è avvenuto, le due componenti dell’esercito: le forze armate Sudanesi guidate dal generale Burhan e quelle paramilitari del generale Dagalo sono entrate in conflitto. Alla luce di questi eventi, quali scenari si presentano davanti a noi? Innanzitutto c’è il darsi alla fuga, da parte della gente, per cercare tra parenti e amici all’interno del Sudan un luogo sicuro. I giornali parlano di circa 250.000 sfollati interni, provenienti in modo particolare da Khartoum, che si sono ammassati nelle frontiere dell’Egitto, Ciad ed Etiopia. A questo dobbiamo aggiungere che il Sud Sudan è al quarto posto nella lista di crisi degli sfollati più trascurati al mondo e rappresenta anche la più grande crisi di rifugiati in Africa. Tutto questo rende la situazione estremamente pericolosa non solo in Sudan ma anche nei paesi confinanti. La Libia è diventata un punto di raccolta di migranti e profughi provenienti da Mali, Niger, Ciad e Sudan. Il Sudan del nord è crocevia di passaggio di migranti, profughi provenienti dal Sud Sudan, Rep. Dem. Del Congo, Somalia ed Eritrea, in viaggio verso l’Egitto e dall’Egitto verso l’Europa. Migranti, sfollati interni, profughi, instabilità politica in Sudan, in Libia, in Ciad e in Mali fanno di questa zona dell’Africa un territorio in mano a trafficanti di armi, di agenzie per l’arruolamento di mercenari, a lobby che gestiscono le risorse strategiche in collaborazione con le autorità locali, e agenzie che organizzano viaggi migratori verso l’Europa passando per Libia ed Egitto. Il Sudan ha bisogno di pace. La comunità internazionale è chiamata ad assumersi le sue responsabilità per uscire da questa crisi. (p. Alessandro Bedin)

Migrantes Albenga-Imperia: oggi conferenza su san Charles de Foucauld

28 Aprile 2023 - Albenga - "Cristianesimo e Islam: una fraternità possibile?". Questo il tema della conferenza sulla figura di san Charles de Foucauld e il possibile dialogo fraterno con il mondo islamico in programma nel pomeriggio di oggi  ad Albenga. All'incontro, organizzato dall'Ufficio Pastorale diocesano Migrantes in collaborazione con la Comunità laici missionari cattolici (Clmc), interverrà padre Andrea Mandonico, missionario della Sma (Società missioni africane), in dialogo con Abu Bakr Moretta, presidente della Comunità religiosa islamica italiana (Coreis). Alla conferenza, ospitata dalle 17 presso l'auditorium San Carlo, sarà presente mons. Guglielmo Borghetti, vescovo di Albenga-Imperia. Padre Mondonico è l'autore di "Mio Dio, come sei buono. La verità e il messaggio di Charles de Foucauld" nel quale vengono messi in risalto i punti salienti della spiritualità e della pastorale del santo.

Eurostat: asilo e status di rifugiato nell’Ue

28 Aprile 2023 -
"Nel 2022, i Paesi dell’Ue hanno concesso lo status di protezione a 384.245 richiedenti asilo, in aumento del 40% rispetto al 2021 (275.040)”. Queste informazioni provengono dai dati sulle decisioni in materia di asilo pubblicati oggi da Eurostat. Tra i richiedenti asilo a cui è stato concesso lo status di protezione nel 2022 nell’Unione, il 44% ha ricevuto lo status di rifugiato, il 31% ha ricevuto protezione sussidiaria e il 25% ha ricevuto protezione umanitaria. Rispetto al 2021, il numero di status di rifugiato concesso è aumentato – come spiegano a Eurostat, del 22%, la protezione sussidiaria è aumentata del 48% e la protezione umanitaria ha registrato l’incremento maggiore con il 72%. “Il numero più alto di persone che hanno ricevuto lo status di protezione è stato segnalato dalla Germania (159.365, 41% del totale Ue), davanti a Francia (49.990, 13%), Italia (39.660, 10%) e Spagna (35.765, 9%). Insieme, questi quattro Paesi hanno concesso il 73% delle richieste di protezione a livello Ue”. Il gruppo più numeroso che ha ottenuto lo status di protezione nell’Ue nel 2022 è stato quello dei siriani (il 29% del numero totale di persone a cui è stato concesso lo status di protezione). Seguono afgani (23%) e venezuelani (6%). Alla maggior parte dei siriani (68%) e degli afgani (55%) è stato concesso lo status di protezione in Germania, mentre quasi tutti i venezuelani (92%) hanno ottenuto lo status di protezione in Spagna. (SIR)

Minori stranieri non accompagnati: il 3 Maggio il rapporto Anci-Cittalia sull’accoglienza nella rete SAI 

28 Aprile 2023 - Roma - Il rapporto "Il Sistema di accoglienza e integrazione e i minori stranieri non accompagnati”, realizzato da Anci-Cittalia, che sarà presentato nel corso della conferenza stampa in programma mercoledì 3 maggio alle ore 11:00 a Roma presso la sede di Anci nazionale, prende in esame il complesso fenomeno dell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Fenomeno che ha richiesto negli anni una revisione della cornice legislativa di riferimento e una "ridefinizione" del Sistema di accoglienza che ha coinvolto direttamente i Comuni attraverso la rete del SAI (Sistema di accoglienza e integrazione). Il rapporto parte dall’analisi dei dati relativi all’arrivo e alla presenza dei minori stranieri non accompagnati in Italia per poi delineare l’evoluzione delle politiche di accoglienza nel tempo con un focus sul ruolo centrale del SAI. Ad introdurre i lavori sarà il segretario generale dell'Anci, Veronica Nicotra mentre Virginia Costa, responsabile del Servizio centrale del SAI, illustrerà i principali aspetti e dati del rapporto. Porteranno il loro contributo al dibattito anche Carla Garlatti, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e il prefetto Valerio Valenti, capo Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione. Le conclusioni saranno affidate al delegato dell'Anci all'immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni.  

A Conegliano un convegno interculturale

28 Aprile 2023 - Conegliano - La Zoppas Arena si ritingerà a festa con i colori tipici delle stoffe senegalesi per ospitare il convegno interculturale senegalese  che ritornerà a Conegliano per la sesta volta, dopo 3 anni di sospensione a causa del Covid, il 29 e 30 aprile. L'evento organizzato dall'Associazione Sportiva e Culturale dei Senegalesi di Treviso e Venezia in particolare dalla confraternita islamica Tijanyya, ospiterà i maggiori rappresentanti senegalesi a partire da una delegazione del Governo e del Parlamento senegalese, all'Ambasciatore senegalese a Roma, al Console Generale di Milano, il Console Senegalese di Napoli nonché i responsabili religiosi della confraternita. Nell'ultima edizione del 2019 erano più di 3 mila i presenti provenienti non solo dall'Europa ma anche dall'America e dall'Africa (in particolare da Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti, Senegal, Svizzera, Svezia, Belgio, Inghilterra). I lavori saranno aperti sabato con una cerimonia ufficiale in presenza delle autorità locali politiche e religiose oltre che i rappresentanti politici senegalesi. Sarà un confronto su temi importanti, un dialogo tra religioni con lo scopo di realizzare fruttuose relazioni di pace, di dialogo e di concordia. Un richiamo generale al rispetto del Paese che li ospita, alle regole del territorio per una buona convivenza e integrazione, analizzando i principi di ordine e insegnamento che detta la religione per una serena condivisione. Proprio per questo sarà presente anche Don Bruno Baratto, delegato della Diocesi di Treviso per il dialogo tra cristiani e musulmani e direttore di Migrantes Treviso. Ammontano a circa 3.000 i cittadini senegalesi nella provincia di Treviso di cui circa 300 sono presenti nella città di Conegliano confermandosi la prima città della provincia di Treviso con questa etnia straniera (giunti in Città a partire dal 1990), a seguire Treviso con circa 185 presenze.  

Papa Francesco: da oggi la visita in Ungheria

28 Aprile 2023 - Budapest – E’ iniziato il viaggio apostolico di papa Francesco in Ungheria. Il Pontefice è atterrato, poco fa, all'aeroporto internazionale di Budapest. Alla discesa dall'aereo è stato accolto dal vice primo ministro Zsolt Semjen. Quindi si recherà al Palazzo presidenziale per la visita di cortesia alla presidente della Repubblica Katalin Novak e per l'incontro col primo ministro Viktor Orban. Nel solito messaggio al Presidente della Repubblica Italiana papa Francesco ha scritto: “nel momento in cui mi accingo a lasciare il suolo d'Italia per compiere un viaggio apostolico in Ungheria, mosso dal desiderio di incontrare i fratelli nella fede e testimoniare l'importanza di costruire ponti tra i popoli, rivolgo a Lei, signor Presidente, e a tutti gli italiani il mio cordiale saluto, che accompagno con fervide preghiere per il bene della nazione”. E prima di lasciare il Vaticano ha ricevuto il saluto di quindici persone senza fissa dimora che vivono nei pressi di San Pietro accompagnati dal Prefetto del Dicastero per la Carità, il card. Konrad Krajewski. (Raffaele Iaria)

Oltre un milione di profughi invisibili intrappolati nell’inferno del Sudan

28 Aprile 2023 -

Milano - Proseguono le evacuazioni degli stranieri dal Sudan e la fuga dei sudanesi verso Ciad ed Egitto. Secondo il governo del Cairo, 16mila persone di cui 14mila cittadini sudanesi sono entrati in Egitto finora e decine di migliaia sono in coda alla frontiera. L’Onu ha aiutato invece 20mila rifugiati a passare in Ciad. Si tratta dell’esodo più grande dopo quello da Kabul nell’agosto 2021. Ma nella guerra civile violentissima scoppiata 12 giorni fa, e di cui i media italiani si stanno già dimenticando, si consuma il dramma di altre decine di migliaia di invisibili privi di documenti, i rifugiati e i profughi spiaggiati nei rifugi sotto le bombe. Il Sudan accoglie più di un milione di rifugiati registrati dall’Alto commissariato Onu (Acnur-Unhcr) oltre a un numero elevato di profughi. La maggior parte provengono dall’Eritrea e dal Tigrai, la regione del nord etiope. Gli eritrei vantano una comunità di profughi e rifugiati che, in oltre 30 anni, ha raggiunto in Sudan un milione di unità circa che vivono in campi dell’Unhcr o sparpagliati per le città. Dalla Siria, invece, sono arrivate almeno 90mila persone secondo stime Onu del 2021. Proprio in questi giorni, sono stati uccisi durante i combattimenti quattro rifugiati siriani, tra cui un bambino e sarebbero stati uccisi due eritrei. L’evacuazione del personale diplomatico e dell’Onu è un pessimo segnale nonostante l’esercito abbia annunciato un prolungamento di 72 ore del cessate il fuoco. Inoltre la situazione umanitaria in quello che è il maggiore snodo dei flussi migratori dall’Africa verso la Libia è intanto in netto peggioramento secondo Ong e agenzie umanitarie internazionali. Cominciano a scarseggiare i rifornimenti di cibo, acqua, medicinali e carburante nella capitale Khartum. Secondo l’Oms, il 61 per cento delle strutture sanitarie è chiuso e solo il 16 per cento funziona normalmente. L’Ocha, agenzia che coordina gli aiuti umanitari per le Nazioni Unite, ha sospeso i programmi per i 50mila bimbi affetti da malnutrizione. Senza la fine dei combattimenti le 512 vittime ufficiali rischiano di moltiplicarsi. Secondo gli osservatori sarebbero già almeno il quadruplo. A mezzanotte è scaduta la fragile tregua di 72 ore che in diverse aree del Paese, come nel Darfur e nella stessa capitale, non è stata rispettata. Solo l’esercito guidato dal generale Abdel Fattah al-Burhan, uno dei due contendenti, ha accettato il piano dell’Igad, il gruppo degli Stati est africani, di negoziare una nuova tregua, ironia della sorte, a Giuba, la capitale del Sud Sudan staccatosi da soli 11 anni dal Sudan dopo una lunga guerra. Sono forti le pressioni per far accettare i negoziati anche al generale Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemetti, capo delle forze paramilitari di supporto rapido, che in serata ha accettato di trattare. Anche se starebbe aspettando il rientro attraverso l’Eritrea dei mercenari che ha inviato a combattere in Yemen a fianco degli Emirati Arabi, suoi alleati nella lotta per prendere Khartum. E altre milizie degli ex janjaweed che misero a ferro e fuoco il Darfur nel primo decennio del secolo, arriveranno a dargli manforte dalla Libia e dal Ciad. Nel caos che regna in queste ore nella grande città sui due Nilo contesa da due signori della guerra alimentati da grandi e medie potenze, i rifugiati vengono catturati, rapiti e addirittura rimpatriati, come è capitato a un migliaio di giovani eritrei fuggiti dal servizio militare a vita in vigore nello stato caserma africano. Notizia diramata da fonti dell’opposizione e confermata indirettamente da Tesfanews, agenzia che sostiene il regime eritreo, che ha definito «evacuazione» il rimpatrio forzato. Il gruppo di opposizione Eritrea democratica ha confermato che uscire dalla capitale in cerca di scampo è molto difficile per i prezzi degli autobus schizzati alle stelle. E chi è riuscito a fuggire verso Kassala, nel sudest, dove ci sono i campi profughi per eritrei vecchi anche di 30 anni, è stato arrestato ai posti di blocco, poi malmenato e rapito dalle forze paramilitari sudanesi. Le quali, addestrate con fondi Ue dagli italiani (come ha rivelato nell’agosto 2022 Africa Express) per fermare i flussi migratori, li hanno rapiti e sottoposti a violenze per estorcere alle famiglie fino a 5mila dollari per la liberazione. Ma, dopo averli liberati, li hanno caricati su una decina di grandi pullman e trasportati alla frontiera con l’Eritrea, dove li aspetta la galera o l’arruolamento. Attraverso le testimonianze di parenti di profughi in Sudan, sappiamo che i trafficanti di esseri umani sono già in azione nei quartieri abitati dagli eritrei nella capitale sudanese e nella città gemella di Omdurman e Barhi, da dove si organizzano i viaggi verso la Libia e che ricominceranno al più presto quando sarà possibile muoversi , magari in accordo con le milizie. Ieri l’Alto commissario Onu per i rifugiati ha lanciato un appello a tutti i Paesi confinanti con il Sudan «affinché mantengano aperti i propri confini aperti alle persone in cerca di sicurezza e protezione».

Se la violenza non si ferma, il rischio di una grave crisi di rifugiati è molto alto. «Migliaia sono già in movimento in cerca di sicurezza», ha annunciato su Twitter Filippo Grandi. Proprio quello di cui l’Europa – Roma in testa –, ha paura. (Paolo Lambruschi - Avvenire)

Card. Zuppi: i cattolici “non possono non essere accoglienti”

27 Aprile 2023 - Roma – “È vero. Siamo di fronte a una situazione epocale. Il Mediterraneo è per sua natura un luogo di immigrazione. Ora è epocale anche perché l’Europa – e quindi l’Italia – si ritrova a essere vecchia, non siamo mai stati così anziani come adesso. Dopo una continua crescita, ora siamo in declino. C’è una pressione che mette alla prova l’accoglienza”. Lo dice il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana in una intervista realizzata da Chiara Genisio per il mensile Vita pastorale. Per il porporato i cattolici “non possono non essere accoglienti, avendo un riferimento importante nella nostra carta costituzionale, che sono le opere di misericordia, l’identificazione del Signore nei forestieri, nei viandanti, nell’uomo sofferente. L’accoglienza – spiega - non è materia facoltativa, richiede a tutti di impegnarsi e di fare qualche cosa. A cominciare dalla cultura. Per capire di chi stiamo parlando, perché la capacità di accoglienza è anche la conoscenza, su questo la Chiesa e i cristiani devono avere una profonda capacità di spiegare le storie, le caratteristiche, l’umanità dell’altro, perché non ci siano indifferenza, ignoranza o pregiudizio". (R.Iaria)

Berlino: il 3 maggio la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

27 Aprile 2023 - Roma - Sarà presentato il prossimo il 3 maggio all’Istituto di Cultura di Berlino l’edizione 2022 del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes che quest’anno è dedicato alla rappresentanza degli italiani residenti all'estero. Alla presentazione interverranno Delfina Licata, curatrice del Rapporto italiani nel mondo, Edith Pichler e Maria Carolina Foi moderati da Anna Bertoglio.

Cei: parte la campagna 8×1000

27 Aprile 2023 - Roma - “Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia”. Questo il claim della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in evidenza il significato profondo di un semplice gesto che permette ogni anno la realizzazione di migliaia di progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. La campagna, on air dal 2 maggio, mette inoltre in luce la relazione forte e significativa tra la vita quotidiana dei cittadini e le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei “gesti d’amore”: piccoli o grandi gesti di altruismo che capita di fare nella vita e che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie. Ecco, quindi, che attraverso una semplice firma, quella per l’8xmille, è possibile moltiplicare la sensazione di benessere che si prova quando si fa un gesto d’amore. Come fa la Chiesa ogni giorno con i suoi interventi arrivando capillarmente sul territorio a sostenere e aiutare chi ne ha più bisogno: poveri, senzatetto, immigrati, ma anche italiani che attraversano momenti di difficoltà. “Grazie all’8xmille – spiega Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI - consentiamo a una fascia importante di operatori di aiutare chi è in difficoltà e di attivare nuovi servizi. È un bene anche per chi lo compie. E non dimentichiamo che il welfare in Italia è determinato anche da questa rete comunitaria e solidale. L’8xmille è stato il primo strumento di democrazia fiscale che consente al cittadino di decidere la destinazione di parte del proprio reddito destinata all’erario”. “L’obiettivo della campagna 2023 – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – è far comprendere il valore di un gesto molto semplice come una firma, abbinandolo a momenti della vita di tutti i giorni. Gli spot ruotano intorno al concetto del ‘sentirsi bene’ prendendosi cura del prossimo grazie ad un’opzione, nella propria dichiarazione dei redditi, che si traduce in migliaia di progetti. Chi firma è protagonista di un cambiamento ed è autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. In ogni iniziativa le risorse economiche sono messe a frutto da sacerdoti, suore, operatori e dai tantissimi volontari che, con le nostre firme, sono il vero motore dei progetti realizzati”. Nella campagna 2023 la Chiesa si racconta attraverso otto storie di speranza e di coraggio. Gli spot mettono in luce il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende costantemente cura dei più deboli, donando opportunità e fiducia, intervenendo con discrezione e rispetto, operando con creatività e positività. Dalla Casa della Carità che a Seregno, offre ospitalità ai più fragili senza fissa dimora, alla mensa delle Parrocchie solidali di Brindisi, una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale. Dalla Casa Santa Elisabetta, un condominio solidale nel cuore di Verona per donne sole con minori ad Opera Seme Farm, una filiera etica che, nel Salento, promuove i prodotti del territorio generando valore ed occupazione, passando per il Centro di ascolto diocesano di Albano, un luogo accogliente e familiare per chi ha bisogno di assistenza alimentare e non solo. Farsi prossimo con l’accoglienza ed il primo soccorso è la mission del progetto Un popolo per tutti che, a Roccella Jonica, rappresenta un approdo sicuro per i migranti in fuga e in cerca di un futuro migliore. Grazie alle firme, ogni anno, vengono restituiti a fedeli e visitatori molti tesori dimenticati. Come ad Ancona dove la chiesa di Santa Maria della Piazza, gioiello romanico, è sottoposta ad un intervento di restauro conservativo per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future. Dopo gli anni difficili della pandemia la campagna, quest’anno, vola all’estero per documentare come a Tosamaganga, in Tanzania, con il supporto delle firme la speranza sia giunta in aula e in corsia. Qui i medici del Cuamm, la prima organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, sono presenti da oltre 50 anni e si prendono cura delle persone più vulnerabili, soprattutto delle mamme e dei bambini, fin dai primi attimi di vita. Su www.8xmille.it sono disponibili anche i filmati di approfondimento sulle singole opere mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille a livello nazionale e diocesano. Nell’area Mappa 8xmille sono geolocalizzati e documentati migliaia di interventi già realizzati, in Italia e nel mondo. Una geografia di opere in aggiornamento, nel segno della rendicontazione e della trasparenza verso chi ha generato con la firma opere di fraternità secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. La Chiesa cattolica ogni anno si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e contribuenti per rinnovare la firma che si concretizza in risorse per la realizzazione di opere dove tanti, ogni giorno, trovano porte aperte e speranza restituita. Per informazioni e aggiornamenti: https://www.8xmille.it/ https://www.facebook.com/8xmille.it https://twitter.com/8xmilleit https://www.youtube.com/8xmille https://www.instagram.com/8xmilleit/

Mci Ungheria: attesa visita Papa Francesco

27 Aprile 2023 - Roma - “Krisztus a jővőnk!” Cristo é il nostro futuro. Questo é il motto della visita che sua Santitá papa Francesco si appresta a compiere alla nazione dell’Ungheria da domani, 28 al 30 aprile. Ovviamente questa visita tocca anche tutte le comunità internazionali presenti nel territorio, quindi anche la nostra comunità italiana. É difficile dare un numero preciso di quelli che sono gli italiani in terra magiara. Le fonti ufficiali parlano di circa seimila presenze, collocate soprattutto nei dintorni della capitale, Budapest. Molte sono le realtá familiari miste, vale dire formate da un coniuge ungherese ed uno italiano. Per questo possiamo dire di sentirci molto inseriti nella realtá sociale ungherese e quindi profondamente coinvolti anche nell’accoglienza del romano pontefice. Ad essere del tutto sinceri la visita del Papa ha sorpreso un po’ tutti gli addetti ai lavori. C’é stato pochissimo tempo a disposizione per organizzare questi giorni. Papa Francesco alla messa di conclusione del 52° Congresso Eucaristico Internazionale aveva promesso ai fedeli ungheresi che sarebbe tornato al piú presto a visitarli. Di sicuro da parte della popolazione ungherese c’é molta attesa e curiositá, anche a motivo del messaggio di pace di cui sempre si fa portatore Papa Francesco, e che ora é particolarmente attuale a causa della guerra nella vicina Ucraina. Questo é quindi lo spirito che guida questa visita apostolica. Le possibilitá di incontrare papa Francesco a dire il vero sono abbastanza limitate. Ovviamente anche la comunitá italiana ha la possibilitá di partecipare agli eventi maggiori. I nostri giovani, tramite gli istituti scolastici si sono iscritti per incontrare il Papa nella giornata di sabato in uno degli impianti sportivi della capitale. Domenica mattina invece cercheremo di partecipare in gruppo alla celebrazione dell’Eucaristia. Siamo tutti emozionati per l’arrivo di Sua Santitá a Budapest e ci uniamo alla preghiera di tutta la Chiesa, perché tutto possa svolgersi nella piú profonda serenitá e sincera letizia. (fra. Marco Faccioli - Delegato Mci Ungheria)

Vangelo Migrante: IV domenica di Pasqua | Vangelo (Gv 10,1-10)

27 Aprile 2023 - Ancora oggi, le grandi religioni monoteiste non osano raffigurare la divinità. I primi cristiani, nelle catacombe di Roma, rompono questo schema e cominciano a dipingere le pareti di quelle grotte. L’immagine più antica di Gesù che l’archeologia ha individuato è proprio quella di un soggetto giovane con una pecora attorno al collo: Gesù Pastore. Si trova nelle Catacombe della Basilica di san Clemente al Laterano. Dalla pagina di Vangelo proclamata, la IV domenica di Pasqua è detta proprio del Buon Pastore. In un crescendo, con il mistero fondamentale della Resurrezione di Gesù ha inizio la nostra fede e con la Misericordia essa si esprime; quindi, con la speranza ardente dei discepoli di Emmaus prende le vie del mondo e nel Buon Pastore diventa via, verità e vita. Gesù è tutto questo. Anzi, questo è il motivo della Sua venuta: “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Non è qui per quel minimo senza il quale la vita non è vita ma per una vita esuberante, magnifica, eccessiva, quella che rompe gli argini e infonde libertà e coraggio. Gesù non è venuto a portare una teoria o un sistema di pensiero ma La Vita in risposta all’anelito più grande, e problematico, che tutti ci portiamo dentro. Nell’immagine che Gesù offre di se stesso, ci colpiscono due caratteristiche: conosce le pecore una per una (mi disse una volta un pastore di Norcia che è possibile) e le porta fuori dal recinto, luogo che dà sicurezza ma che toglie anche la libertà. È una migrazione vera e propria che, a differenza di quello che si potrebbe pensare, non è verso schemi più convenienti o opportunismi ma verso spazi aperti. Gesù avvia per tutti e per ciascuno un processo di liberazione interminabile. Per due volte ripete: “io sono la porta”, il vero confine, la soglia sempre spalancata, che nessuno richiuderà più, quella più forte di tutte le prigioni: “entrerà e uscirà e troverà...”. Egli cammina davanti alle pecore. Non abbiamo un pastore di retroguardie, ma una guida che apre cammini e inventa strade. Non un pastore che grida o minaccia per farsi seguire, ma uno che precede e convince, con il suo andare sicuro, davanti a tutti, prendendo in faccia il sole e il vento, pastore di futuro che ci assicura: tu, con me appartieni ad un sistema aperto e creativo, non ad un vecchio recinto finito, bloccato, dove soltanto obbedire. Vivere è appartenere al futuro. Il buon Pastore lo tiene aperto! (p. Gaetano Saracino)  

Migrantes Padova: pellegrinaggio mariano domenica 14 maggio al santuario di Monteortone

27 Aprile 2023 - Padova - Sarà Maria ad accompagnare i passi delle undici comunità etniche cattoliche presenti in Diocesi di Padova, che cammineranno al fianco dei gruppi e realtà di animazione missionaria provenienti dalle varie parrocchie e vicariati. L'appuntamento - dal titolo, "In cammino con Maria" - sarà domenica 14 maggio alle 14.30 presso il santuario di Monteortone, da dove, dopo un momento di preghiera iniziale, prenderà avvio il pellegrinaggio che, dopo un percorso di circa tre chilometri, porterà alla Sma (Società missioni africane) di Feriole. A organizzare questo appuntamento sono l'ufficio diocesano di Pastorale dei migranti-Migrantes, realtà che si occupa di seguire nell'annuncio, nelle celebrazioni e nella vita comunitaria i fedeli che fanno parte delle comunità etniche cattoliche, e il Centro missionario diocesano. Per la prima volta le due realtà uniscono le loro forze per questa iniziativa, «una felice collaborazione, piuttosto significativa - sottolinea don Gianromano Gnesotto, direttore di Migrantes - in quanto ci dice di una Chiesa missionaria in uscita, attenta alle tante forme di evangelizzazione e allo stesso tempo, che accoglie persone provenienti da altri paesi. È la cosiddetta missione che viene a noi attraverso i migranti, portandoci l'entusiasmo e la ricchezza delle loro tradizioni: è una Chiesa che dona e riceve allo stesso tempo». Nel pomeriggio, scandito da una "marcia orante", sarà recitato il Rosario con i misteri gloriosi. All'inizio di ogni decina dell'Ave Maria - che sarà proclamata la prima metà nella lingua di ciascuna comunità, la seconda parte in italiano - ci saranno delle intenzioni particolari: si pregherà per la Chiesa di Padova nel suo cammino sinodale; per i Paesi di provenienza delle etnie presenti; infine un ringraziamento per ciò che di buono il Signore ci dona. Non è casuale il fatto che il primo mistero proclamato, dove si annuncia la resurrezione, sarà affidato alla comunità ucraina «che attende una luce di speranza, una rinascita» afferma don Gnesotto. In due delle cinque tappe dei misteri ci saranno delle meditazioni preparate dal Centro missionario. Il tutto si concluderà nella sede della Sma con la messa, animata dai vari gruppi presenti, e un momento conviviale. «Sarà un pomeriggio di preghiera, di spiritualità e fraternità - evidenzia don Raffaele Coccato, direttore del Centro missionario diocesano - dove vogliamo mostrare il desiderio di annunciare il Vangelo insieme, in maniera integrata e armonizzata. Sarà anche un'occasione, per le nostre due realtà, di conoscersi». (Paolo Gallerani)  

Migrantes Calabria: sabato a Cosenza incontro su immigrazione e diritto d’asilo

27 Aprile 2023 - Cosenza - La Migrantes della Calabria e il Coordinamento SAI – Provincia di Cosenza, anche alla luce dei recenti provvedimenti normativi sull'immigrazione, promuovono per sabato 29 aprile dalle ore 10.30 un'iniziativa di mobilitazione presso la Curia Arcivescovile di Cosenza. Si discuterà di "Emergenza migranti? Diritto d'Asilo, Protezione Speciale e Sistema di Accoglienza". Sono previsti gli interventi di Cristina Molfetta, curatrice del Rapporto Asilo della Fondazione Migrantes; Walter Greco, docente Unical; Giovanni Manoccio, Delegato SAI provincia Cosenza e mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo di Cosenza-Bisignano. Ci sarà spazio per voci dai territori e testimonianze di rifugiati e richiedenti. L'incontro sarà moderato da Pino Fabiano, Direttore Migrantes della Calabria.