Primo Piano
La storia di Dullal
Francofoni: messa a Carpi con don Tsamba
GMMR: p. Baggio: “garantire libertà di scelta se emigrare o restare è responsabilità della comunità internazionale”
Mons. Savino: troppi giovani oggi sono costretti a migrare
Papa Francesco: “governare i flussi e ampliare i canali per una migrazione sicura e regolare”
Città del Vaticano - “Riconoscere nel migrante non solo un fratello o una sorella in difficoltà, ma Cristo stesso che bussa alla nostra porta”. Lo chiede Papa Francesco nel messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato presentato questa mattina in Sala Stampa della Santa Sede. “Mentre lavoriamo perché ogni migrazione possa essere frutto di una scelta libera, siamo chiamati - scrive il Pontefice - ad avere il massimo rispetto della dignità di ogni migrante” e ciò significa “accompagnare e governare nel miglior modo possibile i flussi, costruendo ponti e non muri, ampliando i canali per una migrazione sicura e regolare”. “Ovunque decidiamo di costruire il nostro futuro, nel Paese dove siamo nati o altrove, l’importante è che lì ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori nessuno”, l’indicazione di rotta per affrontare adeguatamente il fenomeno delle migrazioni: “Il percorso sinodale che, come Chiesa, abbiamo intrapreso, ci porta a vedere nelle persone più vulnerabili – e tra questi molti migranti e rifugiati – dei compagni di viaggio speciali, da amare e curare come fratelli e sorelle. Solo camminando insieme potremo andare lontano e raggiungere la meta comune del nostro viaggio”.
GMMR: il messaggio di Papa Francesco “Liberi di scegliere se migrare o restare”
Vescovi Nordest: l’accoglienza ai migranti tra i temi al centro del dialogo e del confronto nella riunione svolta oggi a Zelarino (Venezia)
Viminale: da inizio anno sbarcate 45.116 persone sulle coste italiane
Educare alla verità
Vangelo Migrante: VI domenica di Pasqua | Vangelo (Gv 14,15-21)
Lucca: un convegno e una mostra sul beato Angelo Orsucci, missionario in Giappone
Protagonista dal 6 all’8 maggio è stata la delegazione giapponese, spiega una nota dell’arcidiocesi di Lucca. Non solo per la partecipazione attiva al convegno, ma anche perché il giorno 8 maggio al mattino ha partecipato alla inaugurazione della lapide all’interno del complesso di San Romano, l’ex convento domenicano dove Angelo Orsucci entrò e prese i voti. Inoltre, l’arcivescovo emerito di Nagasaki, mons. Joseph Takami, ha lì offerto la propria testimonianza di discendente diretto dei “cristiani nascosti”, parlando anche della situazione di minoranza che in Giappone tuttora vivono come comunità cristiana. Poi accompagnati dall’arcivescovo Paolo Giulietti, da vari rappresentanti del clero lucchese e da autorità civili e militari, la delegazione ha reso omaggio anche alla lapide posta in via Guinigi sulla facciata di Palazzo Orsucci dove il missionario lucchese nacque. Infine, proprio nel pomeriggio dell’8, mons. Takami ha inaugurato l’itinerario delle mostre tagliando il nastro alla chiesa di san Cristoforo. Era presente anche mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes. Già oggi, martedì 9 maggio, si sono recate in visita varie scolaresche. La delegazione giapponese ha lasciato Lucca nella tarda mattinata di oggi ieri 9 maggio. Mons. Takami a nome di tutti ha ringraziato la città e la Chiesa di Lucca per l’intensa e bella accoglienza ricevuta. “Porterò nel cuore la speranza che la memoria del beato Angelo Orsucci, e del suo martirio, possa servire anche ai cristiani di oggi – ha detto salutando – inoltre spero che questo legame tra Lucca e Nagasaki continui e si rafforzi sempre più”. Che il legame continui è nelle intenzioni anche dall’arcidiocesi di Lucca: infatti è già in lavorazione il volume con gli atti del convegno che sarà presentato nei prossimi mesi. Inoltre sicuramente, ma tutti da costruire, ci saranno altri scambi di esperienze tra le due città e le due diocesi. E oggi un seminario dedicato al Beato Angelo Orsucci e all’emigrazione religiosa lucchese con interventi di Carla Sodini e Giovanni Macchia.
(Foto: diocesi di Lucca)