Primo Piano

Viminale: da inizio anno sbarcate 45.157 persone migranti sulle nostre coste

11 Maggio 2023 -
Roma - Sono 45.157 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Nella giornata di ieri sono state 42 le persone registrate in arrivo sulle nostre coste che hanno fatto salire a 2.961 il totale delle persone arrivate via mare in Italia da inizio mese. L’anno scorso, in tutto maggio, furono 8.720, mentre nel 2021 furono 5.679. Degli oltre 45.100 migranti sbarcati in Italia nel 2023, 7.269 sono di nazionalità ivoriana (16%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Guinea (5.910, 13%), Egitto (4.597, 10%), Pakistan (3.915, 9%), Bangladesh (3.454, 8%), Tunisia (3.266, 7%), Siria (2.480, 6%), Camerun (1.927, 4%), Burkina Faso (1.910, 4%), Mali (1.434, 3%) a cui si aggiungono 8.986 persone (20%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

La storia di Dullal

11 Maggio 2023 - Dullal Ghosh ha lasciato il suo paese, il Bangladesh, 10 anni fa, per non gravare economicamente sulla sua famiglia. Arrivato qui, tra mille difficoltà, il “lavoro” lo trova: per racimolare qualcosa, vende fazzoletti e accendini ai semafori, per un uomo che gli affitta anche un posto dove dormire. Una vita faticosa e stressante: sveglia alle 5 del mattino e ritorno a casa alle 23 dove convive insieme ad altre persone. Una mattina però qualcosa cambia. Incontra Marco, presidente di Sophia Impresa Sociale con un suo amico che decis di aiutarlo.Dullal comincia così il suo percorso di accompagnamento con Sophia, grazie al quale in breve tempo riesce a trovare un impiego, una sistemazione abitativa dignitosa e a migliorare con l’italiano. La stabilità però non è l’unica esigenza di un migrante. Dullal infatti avverte il bisogno di raccontarsi e rendersi testimone di quanto la vita di un migrante sia difficile in Italia, e soprattutto, vuole raccontare la sua terra, perché si accorge che qui in Italia è di fatto sconosciuta ai più. Quel racconto, come ha detto lui oggi alla presentazione del Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato - è diventato un libro “Là non morirai di fame”. Il libro sarà solo il primo passo. Nei membri di Sophia e in Dullal cresce il desiderio di costruire qualcosa insieme partendo proprio dalla sua biografia. Il giovane bengalese accoglie di buon grado la proposta di diventare relatore in “Confini”, progetto educativo realizzato insieme a Fondazione Migrantes fin dal 2014, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi degli istituti superiori sul fenomeno dell’immigrazione. Grazie a "Confini" Dullal scopre il suo grande talento nel raccontare e nell’esporre davanti ad un pubblico e la sua testimonianza ha una grande presa sugli studenti. Dullal è diventato socio di Sophia. Per ogni scuola e ogni classe dove racconta la sua esperienza  cerca modi nuovi di farsi conoscere e far entrare una parte della sua cultura nel cuore dei giovani studenti che non smettono di sorprenderlo con le loro domande. "Voglio dare un consiglio ad altri che vogliono diventare migranti: prima di partire serve prepararsi: è molto importante la lingua, i documenti e sapere come trovare lavoro perché quando sono venuto in Italia ho avuto grandi difficoltà", ha detto oggi davanti ai giornalisti accreditati presso la Sala Stampa della Santa Sede Dullal ha ringraziato la Conferenza Episcopale Italiana che ha "aiutato molto me e questo progetto, sostenuto in particolare dalla Fondazione Migrantes". (R.Iaria)

Francofoni: messa a Carpi con don Tsamba

11 Maggio 2023 -
Carpi - Canti, danze e colori hanno accompagnato, domenica 7 maggio, in San Giuseppe Artigiano a Carpi, la celebrazione della Messa per la comunità francofona di Carpi, che riunisce fedeli, sacerdoti e religiose di lingua francese provenienti dall'Africa. L'iniziativa è stata organizzata dalla Diocesi di Carpi con la Migrantes interdiocesana di Carpi e Modena-Nonantola. Fra i concelebranti, don Louis Gabriel Tsamba, originario del Gabon, coordinatore nazionale Migrantes per la pastorale dei cattolici africani francofoni in Italia.

GMMR: p. Baggio: “garantire libertà di scelta se emigrare o restare è responsabilità della comunità internazionale”

11 Maggio 2023 -
Città del Vaticano - “Garantire la libertà di scelta se emigrare o restare è anche responsabilità della comunità internazionale, nel quadro di una corresponsabilità globale diretta ad un bene comune, che non si limita ai confini nazionali”. Lo ha detto padre Fabio Baggio, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, intervenendo questa mattina, alla presentazione del messaggio del Papa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. “Lo sviluppo dei paesi economicamente più poveri dipende dalla capacità di condivisione tra tutti i paesi”, ha fatto presente il relatore: “Fare di tutte le migrazioni una scelta libera è, senza dubbio, un obiettivo a lungo termine. I cambiamenti necessari richiedono molto tempo. Nel frattempo, dobbiamo aspettarci ancora flussi migratori ingenti. Per questo è necessario impegnarsi a sviluppare una governance globale, con azioni efficaci, adeguate e lungimiranti, che puntino al bene di tutte le persone coinvolte”. Per favorire un’adeguata preparazione alla celebrazione di questa giornata, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha organizzato una campagna di comunicazione finalizzata a favorire una comprensione approfondita del tema del Messaggio attraverso sussidi multimediali, materiale informativo e riflessioni teologiche – ha reso noto padre Baggio -, presentando il primo video della campagna.

Mons. Savino: troppi giovani oggi sono costretti a migrare

11 Maggio 2023 - Città del Vaticano - L’Italia è un Paese “non solo di accoglienza, ma anche di partenza”. Lo ha ricordato questa mattina il vice presidente della Cei, mons. Francesco Savino, presentando il messaggio di Papa Francesco per la prossima giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato.  “Ogni anno sono più gli italiani che partono dei migranti che arrivano”, ha detto ilpresule aggiungendo di essere vescovo in Calabria, “una terra nella quale  risuona dirompente il titolo di questo messaggio. Penso alle migliaia di giovani che lasciano ogni anno la Calabria per andare lontano: magari fossero liberi di rimanere, di restare!". "Naturalmente il messaggio del Papa si riferisce con molta precisione a partenze ancor più drammatiche: vere e proprie fughe da conflitti, persecuzioni, disastri ecologici e umanitari, uomini, donne e bambini per cui manchiamo talvolta di conoscenza e compassione", ha aggiunto mons. Savino che nel suo intervento ha ricordato  la recente tragedia di Cutro: "ho sperimentato - ha detto - il naufragio dell'umanità davanti a tante vittime". (R.Iaria)

Papa Francesco: “governare i flussi e ampliare i canali per una migrazione sicura e regolare”

11 Maggio 2023 -

Città del Vaticano - “Riconoscere nel migrante non solo un fratello o una sorella in difficoltà, ma Cristo stesso che bussa alla nostra porta”. Lo chiede Papa Francesco nel messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato presentato questa mattina in Sala Stampa della Santa Sede. “Mentre lavoriamo perché ogni migrazione possa essere frutto di una scelta libera, siamo chiamati - scrive il Pontefice -  ad avere il massimo rispetto della dignità di ogni migrante” e ciò significa “accompagnare e governare nel miglior modo possibile i flussi, costruendo ponti e non muri, ampliando i canali per una migrazione sicura e regolare”. “Ovunque decidiamo di costruire il nostro futuro, nel Paese dove siamo nati o altrove, l’importante è che lì ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori nessuno”, l’indicazione di rotta per affrontare adeguatamente il fenomeno delle migrazioni: “Il percorso sinodale che, come Chiesa, abbiamo intrapreso, ci porta a vedere nelle persone più vulnerabili – e tra questi molti migranti e rifugiati – dei compagni di viaggio speciali, da amare e curare come fratelli e sorelle. Solo camminando insieme potremo andare lontano e raggiungere la meta comune del nostro viaggio”.

GMMR: il messaggio di Papa Francesco “Liberi di scegliere se migrare o restare”

11 Maggio 2023 - Città del Vaticano - Pubblichiamo di seguito il Messaggio di Papa Francesco per la 109a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata domenica 24 settembre 2023, sul tema: “Liberi di scegliere se migrare o restare” Cari fratelli e sorelle! I flussi migratori dei nostri giorni sono espressione di un fenomeno complesso e articolato, la cui comprensione esige l’analisi attenta di tutti gli aspetti che caratterizzano le diverse tappe dell’esperienza migratoria, dalla partenza all’arrivo, incluso un eventuale ritorno. Con l’intenzione di contribuire a tale sforzo di lettura della realtà, ho deciso di dedicare il Messaggio per la 109a Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato alla libertà che dovrebbe sempre contraddistinguere la scelta di lasciare la propria terra. “Liberi di partire, liberi di restare”, recitava il titolo di un’iniziativa di solidarietà promossa qualche anno fa dalla Conferenza Episcopale Italiana come risposta concreta alle sfide delle migrazioni contemporanee. E dal mio ascolto costante delle Chiese particolari ho potuto comprovare che la garanzia di tale libertà costituisce una preoccupazione pastorale diffusa e condivisa. «Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”» (Mt 2,13). La fuga della Santa Famiglia in Egitto non è frutto di una scelta libera, come del resto non lo furono molte delle migrazioni che hanno segnato la storia del popolo d’Israele. Migrare dovrebbe essere sempre una scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi, anche oggi, non lo è. Conflitti, disastri naturali, o più semplicemente l’impossibilità di vivere una vita degna e prospera nella propria terra di origine costringono milioni di persone a partire. Già nel 2003 San Giovanni Paolo II affermava che «costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria» (Messaggio per la 90a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, 3). «Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti» (Gen 46,6). È a causa di una grave carestia che Giacobbe con tutta la sua famiglia fu costretto a rifugiarsi in Egitto, dove suo figlio Giuseppe aveva assicurato loro la sopravvivenza. Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee. I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione. Al fine di eliminare queste cause e porre così termine alle migrazioni forzate è necessario l’impegno comune di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Un impegno che comincia col chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare. Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune. «Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno» (At 2,44-45). L’ideale della prima comunità cristiana pare così distante dalla realtà odierna! Per fare della migrazione una scelta davvero libera, bisogna sforzarsi di garantire a tutti un’equa partecipazione al bene comune, il rispetto dei diritti fondamentali e l’accesso allo sviluppo umano integrale. Solo così si potrà offrire ad ognuno la possibilità di vivere dignitosamente e realizzarsi personalmente e come famiglia. È chiaro che il compito principale spetta ai Paesi di origine e ai loro governanti, chiamati ad esercitare la buona politica, trasparente, onesta, lungimirante e al servizio di tutti, specialmente dei più vulnerabili. Essi però devono essere messi in condizione di fare questo, senza trovarsi depredati delle proprie risorse naturali e umane e senza ingerenze esterne tese a favorire gli interessi di pochi. E lì dove le circostanze permettano di scegliere se migrare o restare, si dovrà comunque garantire che tale scelta sia informata e ponderata, onde evitare che tanti uomini, donne e bambini cadano vittime di rischiose illusioni o di trafficanti senza scrupoli. «In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà» (Lv 25,13). La celebrazione del giubileo per il popolo d’Israele rappresentava un atto di giustizia collettivo: tutti potevano «tornare nella situazione originaria, con la cancellazione di ogni debito, la restituzione della terra, e la possibilità di godere di nuovo della libertà propria dei membri del popolo di Dio» (Catechesi, 10 febbraio 2016). Mentre ci avviciniamo al Giubileo del 2025, è bene ricordare questo aspetto delle celebrazioni giubilari. È necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della Comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra. Si tratta di un diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza, la cui garanzia è da comprendersi come corresponsabilità di tutti gli Stati nei confronti di un bene comune che va oltre i confini nazionali. Infatti, poiché le risorse mondiali non sono illimitate, lo sviluppo dei Paesi economicamente più poveri dipende dalla capacità di condivisione che si riesce a generare tra tutti i Paesi. Fino a quando questo diritto non sarà garantito – e si tratta di un cammino lungo – saranno ancora in molti a dover partire per cercare una vita migliore. «Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,35-36). Queste parole suonano come monito costante a riconoscere nel migrante non solo un fratello o una sorella in difficoltà, ma Cristo stesso che bussa alla nostra porta. Perciò, mentre lavoriamo perché ogni migrazione possa essere frutto di una scelta libera, siamo chiamati ad avere il massimo rispetto della dignità di ogni migrante; e ciò significa accompagnare e governare nel miglior modo possibile i flussi, costruendo ponti e non muri, ampliando i canali per una migrazione sicura e regolare. Ovunque decidiamo di costruire il nostro futuro, nel Paese dove siamo nati o altrove, l’importante è che lì ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori nessuno. Il percorso sinodale che, come Chiesa, abbiamo intrapreso, ci porta a vedere nelle persone più vulnerabili – e tra questi molti migranti e rifugiati – dei compagni di viaggio speciali, da amare e curare come fratelli e sorelle. Solo camminando insieme potremo andare lontano e raggiungere la meta comune del nostro viaggio. Roma, San Giovanni in Laterano, 11 maggio 2023 ** * Preghiera Dio, Padre onnipotente, donaci la grazia di impegnarci operosamente a favore della giustizia, della solidarietà e della pace, affinché a tutti i tuoi figli sia assicurata la libertà di scegliere se migrare o restare. Donaci il coraggio di denunciare tutti gli orrori del nostro mondo, di lottare contro ogni ingiustizia che deturpa la bellezza delle tue creature e l’armonia della nostra casa comune. Sostienici con la forza del tuo Spirito, perché possiamo manifestare la tua tenerezza ad ogni migrante che poni sul nostro cammino e diffondere nei cuori e in ogni ambiente la cultura dell’incontro e della cura.  

Vescovi Nordest: l’accoglienza ai migranti tra i temi al centro del dialogo e del confronto nella riunione svolta oggi a Zelarino (Venezia)

10 Maggio 2023 - Venezia - L’accoglienza dei migranti tra i temi affrontati dai Vescovi del Nordest nella riunione svoltasi nella sede di Zelarino (Venezia). I presuli si sono confrontati e aggiornati riguardo l’accoglienza dei migranti, in riferimento alle ultime richieste pervenute in queste settimane da molte Prefetture di mettere a disposizione strutture a tale scopo. "Sul campo dell’accoglienza - fenomeno ormai consolidato e non più da trattare solo a livello di emergenza - è stato soprattutto ribadito - si legge in ina nota -  l’impegno concreto e la disponibilità che, da tempo, le Chiese di questa Regione mettono in campo su diversi fronti (dalla rotta balcanica ai profughi dell’Ucraina e alle vecchie e nuove povertà locali) e che intendono riconfermare nell’ottica di un’accoglienza diffusa, rispettosa della dignità di chi viene accolto e delle comunità locali, sempre in accordo e con il coinvolgimento di istituzioni civili, pubbliche amministrazioni ed altre realtà dei territori interessati".

Viminale: da inizio anno sbarcate 45.116 persone sulle coste italiane

10 Maggio 2023 -
Roma - Sono 45.116 le persone migranti sbarcate sulle coste da inizio anno. Di questi 7.233 sono di nazionalità ivoriana (16%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Guinea (5.813, 13%), Egitto (4.596, 10%), Pakistan (3.915, 9%), Bangladesh (3.454, 8%), Tunisia (3.228, 7%), Siria (2.480, 6%), Camerun (1.922, 4%), Burkina Faso (1.862, 4%), Mali (1.434, 3%) a cui si aggiungono 9.179 persone (20%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Educare alla verità

10 Maggio 2023 - Roma - Comunicare nella verità o verità nel comunicare? Un bel quesito che segnala un doppio punto di vista – inclusivo ed esclusivo – con cui affrontare il discorso sulla verità. L’uno non esclude l’altro; insieme costituiscono un “circolo virtuoso”. Anzitutto, inclusivo: nel messaggio per l’ormai prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il Papa si appella alla «responsabilità di ciascuno», quasi a sottolineare che nell’ambiente digitale tutti possono e devono essere protagonisti di “una comunicazione aperta e accogliente”. Ogni persona, protagonista nello scenario comunicativo, è tenuta al rispetto di tutte quelle regole morali che devono o dovrebbero caratterizzare qualsiasi strumento. Si entra qui in quella che solitamente viene definita etica o deontologia, verso la quale occorre una debita educazione. C’è, poi, il punto di vista esclusivo. L’educazione alla verità apre a un rapporto “privilegiato” con questa: una risposta all’identità e alla vocazione di ciascuno. In questo senso ogni scivolamento verso la menzogna è tradimento di quel “di più” che appartiene a ogni persona. Educare alla verità significa contribuire in modo sostanziale alla sua diffusione, smascherando il tentativo di ridurla a semplice opinione e aprendo invece al trascendente. In questo senso, la comunicazione può divenire un vero e proprio servizio alla verità. (Vincenzo Corrado)

Vangelo Migrante: VI domenica di Pasqua | Vangelo (Gv 14,15-21)

10 Maggio 2023 - Il distacco da Gesù oltre a creare un turbamento suscita anche un altro disagio: rimanere orfani. “Non vi lascerò orfani: verrò da voi”, è la consolante Parola di questa domenica. Come accadrà questo? Le parole di Gesù lo spiegano: c’è una condizione, ed è l’amore; c’è una persona, ed è lo Spirito Santo (il Paràclito) che il Padre invierà ai suoi discepoli. L’amore. Nel Vangelo di Giovanni quello dell’amore è un verbo ‘passivo’: lasciarsi amare. Farsi voler bene. Che forse è cosa ben più difficile dell’amare così come lo intendiamo normalmente. Di sicuro è l’atteggiamento più completo per permettere a Dio di raggiungerci. E Gesù lo declina con delicatezza e rispetto: “se mi amate osserverete i miei comandamenti”. Non si tratta di una ingiunzione (dovete osservare) ma di una constatazione. Parafrasando, è come se Gesù dicesse: “è stato creato un amore che è tutto nei comandamenti che voi, amando me, ricevete”. Questo è lo scrigno della vita cristiana. È già stato creato per noi tutto quello che ci occorre. Lasciandoci amare, arriva ‘in’ noi. Lo Spirito. Siamo a ridosso della Pentecoste e compare lo Spirito Santo. Questo amore creato per noi ha una figura ed è lo Spirito che Gesù chiede al Padre perché raggiunga i suoi discepoli e resti con loro per sempre: il Suo compito è risvegliare i cuori e trasformare l’oscura dimenticanza in luminosa consapevolezza. Gesù lo chiama Paràclito. Un nome e un ruolo derivanti dal contesto giuridico, ai giorni nostri sconosciuto. Paràclito era un uomo dalla buona reputazione che, quando veniva pronunciata una sentenza, si poneva silenziosamente a fianco dell’accusato: era chiamato appunto Paràclito, consolatore-difensore-suggeritore. La sua silenziosa testimonianza confondeva gli accusatori. Niente e nessuno confonde e zittisce l’Accusatore per eccellenza, il diavolo, quanto la presenza e il vento gagliardo dello Spirito che sempre e immancabilmente consola e difende i figli di Dio. Nell’amore e con la presenza dello Spirito Santo, Gesù che cerca spazi nel cuore. Per questo quando parliamo di accoglienza, parliamo di Lui! (p. Gaetano Saracino)  

Lucca: un convegno e una mostra sul beato Angelo Orsucci, missionario in Giappone

10 Maggio 2023 -
Lucca - “Thesaurum fidei” ha preso il via sabato 6 maggio, a Lucca, con l’apertura del convegno internazionale che per due giorni si è svolto a Palazzo Ducale, in collaborazione con la Provincia di Lucca. L’iniziativa promossa dall’arcidiocesi di Lucca prosegue poi con le mostre ospitate in varie sedi: Biblioteca statale, chiesa di San Cristoforo, Archivio di Stato e Archivio storico diocesano. Il catalogo, edito dalla PaciniFazzi, è già reperibile. Tutto è stato pensato e proposto non solo per fare memoria del beato Angelo Orsucci, di cui l’8 maggio ricorrevano i 450 anni della nascita. Infatti sia il convegno che la mostra offrono un focus, accademico e divulgativo, sulla prima evangelizzazione in Giappone, iniziata nel ’500, e il fenomeno delle persecuzioni e dei “cristiani nascosti”.

Protagonista dal 6 all’8 maggio è stata la delegazione giapponese, spiega una nota dell’arcidiocesi di Lucca. Non solo per la partecipazione attiva al convegno, ma anche perché il giorno 8 maggio al mattino ha partecipato alla inaugurazione della lapide all’interno del complesso di San Romano, l’ex convento domenicano dove Angelo Orsucci entrò e prese i voti. Inoltre, l’arcivescovo emerito di Nagasaki, mons. Joseph Takami, ha lì offerto la propria testimonianza di discendente diretto dei “cristiani nascosti”, parlando anche della situazione di minoranza che in Giappone tuttora vivono come comunità cristiana. Poi accompagnati dall’arcivescovo Paolo Giulietti, da vari rappresentanti del clero lucchese e da autorità civili e militari, la delegazione ha reso omaggio anche alla lapide posta in via Guinigi sulla facciata di Palazzo Orsucci dove il missionario lucchese nacque. Infine, proprio nel pomeriggio dell’8, mons. Takami ha inaugurato l’itinerario delle mostre tagliando il nastro alla chiesa di san Cristoforo. Era presente anche mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes. Già oggi, martedì 9 maggio, si sono recate in visita varie scolaresche. La delegazione giapponese ha lasciato Lucca nella tarda mattinata di oggi ieri 9 maggio. Mons. Takami a nome di tutti ha ringraziato la città e la Chiesa di Lucca per l’intensa e bella accoglienza ricevuta. “Porterò nel cuore la speranza che la memoria del beato Angelo Orsucci, e del suo martirio, possa servire anche ai cristiani di oggi – ha detto salutando – inoltre spero che questo legame tra Lucca e Nagasaki continui e si rafforzi sempre più”. Che il legame continui è nelle intenzioni anche dall’arcidiocesi di Lucca: infatti è già in lavorazione il volume con gli atti del convegno che sarà presentato nei prossimi mesi. Inoltre sicuramente, ma tutti da costruire, ci saranno altri scambi di esperienze tra le due città e le due diocesi. E oggi un seminario dedicato al Beato Angelo Orsucci e all’emigrazione religiosa lucchese con interventi di Carla Sodini e Giovanni Macchia.

(Foto: diocesi di Lucca)

Educare senza confini: un progetto in Senegal

10 Maggio 2023 - Roma - Un progetto di formazione nelle scuole senegalesi per rendere 500 studenti di Dakar più consapevoli della realtà della migrazione. È l’obiettivo di “Educare Senza Confini”, promosso da Sophia Impresa Sociale coinvolgendo dal 2020 un totale di 6.000 studenti africani e 15 istituti di istruzione superiore. Il 48% dei senegalesi che emigra sceglie come destinazione l’Europa (UN DESA, 2020). Secondo uno studio condotto da Sophia in collaborazione con l’Università Tor Vergata di Roma e l’HEC di Montréal, solo 1 studente su 5 conosce quale documento è necessario per vivere regolarmente in Italia. Inoltre, più di 2 studenti su 3 vogliono emigrare e più di 1 su 3, considererebbe vie alternative qualora scoprisse di non poterlo fare in modo regolare. Erik Conte,  responsabile del progetto sottolinea che "la libertà di scelta parte dal diritto a conoscere, avere tutte le carte in tavola per fare una decisione. Gli studenti ci ringraziano, sono svegli e attenti. Sono molto interessati perché consapevoli che la situazione del lavoro in Senegal è difficile.” Per realizzare “Educare Senza Confini” Sophia ha costituito un team eterogeneo per competenze e per provenienza, composto da educatori, ricercatori, migranti e persone del luogo.  Da aprile a maggio, il team svolge incontri di formazione nelle classi di due istituti di istruzione superiore di Dakar. Sono previsti incontri di laboratorio, sui dati del fenomeno migratorio e del mercato del lavoro in Europa e incontri di testimonianza, durante i quali un migrante senegalese residente in Italia racconta agli studenti in streaming la sua esperienza di integrazione oltremare. Il progetto si concluderà oggi, 10 maggio, nell’aula magna del Lycée Sacré-Coeur di Dakar con una manifestazione artistica sul tema della migrazione, alla quale parteciperanno studenti, docenti e autorità locali. Saranno protagoniste le opere d’arte attraverso le quali gli studenti, guidati dal team di Sophia, esprimono i loro desideri per il futuro. “Educare Senza Confini” è un progetto di formazione gratuita realizzato da Sophia Impresa Sociale con il sostegno della Chiesa Italiana, attraverso la campagna “Liberi di partire, liberi di restare” della CEI e della Fondazione Migrantes. In Senegal, il progetto ha ottenuto la sponsorizzazione del Ministero dell’Educazione.

Germania: mons. Hesse, “i rifugiati non sono semplici numeri, ma persone con volti e storie”

10 Maggio 2023 - Roma - In vista del vertice di oggi, 10 maggio, a Berlino, sull'accoglienza e l'integrazione dei rifugiati, nel quale il cancelliere federale Olaf Scholz e il governo federale si confronteranno con i governi dei Lander e le amministrazioni locali, il vescovo responsabile della pastorale per i rifugiati e immigrati della Conferenza episcopale tedesca, l'arcivescovo di Amburgo, mons. Stefan Hesse, ha ribadito che i diritti umani dovrebbero essere rispettati in tutte le decisioni. "L'obbligo etico previsto dal diritto internazionale di garantire protezione ai rifugiati non deve essere messo in discussione in Germania e in Europa", ha sottolineato oggi Hesse in una dichiarazione pubblicata dalla Conferenza episcopale tedesca (Dbk), aggiungendo che la protezione dei rifugiati è un compito per la società nel suo insieme ed è associata a grandi sfide. I Lander e i comuni dovrebbero essere sostenuti dal governo federale, perché "i segnali di non essere in grado di sostenere l'impegno devono essere presi sul serio", ha detto Hesse, che ha sottolineato come questo compito sia stato finora gestito bene grazie a una grande solidarietà sociale. "Invece di slogan allarmistici, sono necessarie risposte pragmatiche e umane", ha continuato mons. Hesse: "Non si tratta di semplici numeri, ma di persone con volti e storie".

Migrantes: concluso il viaggio nelle Mci di Francia

9 Maggio 2023 - Parigi - Dal 2 al 5 maggio scorsi il presidente della Fondazione Migrantes, l'arcivescovo mons. Gian Carlo Perego, insieme al direttore generale mons. Pierpaolo Felicolo hanno visitato le comunità italiane e le Missioni Cattoliche Italiane presenti nel Paese. Il primo giorno, all'arrivo all'Aereoporto "Charles De Gaulle" nella Capitale, mons. Perego ha concelebrato, isniema mons. Felicolo, la S. Messa nella cappella. A seguire, l'arrivo a Strasburgo dov'è avvenuto l'incontro con mons. Marco Ganci, Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa. Il giorno successivo, visita guidata alla Cattedrale di Strasburgo e incontro col Vescovo mons. Luc Ravel e con père Franck Guichard. Nel pomeriggio, visita alla Missione Cattolica Italiana, incontro col direttivo dell'Associazione San Francesco e S. Messa. Il giorno 4, visita alla Missione Cattolica Italiana a Chambéry e incontro con la loro guida père Michel Euler e S. Messa. L'ultimo giorno, arrivo a Lione Gare Part Dieu, incontro con la Missione e col nuovo missionario don Cesare Baldi. Ad accompagnarli il delegato delle Mci in Francia, don Ferruccio Sant.  Attualmente in Francia vivono 475mila persone con passaporto italiano, terzo paese in Europa per presenza di nostri connazionali dopo Germania e Svizzera. Nel Paese sono presenti anche oltre 16mila studenti italiani soprattutto impegnati con i progetti Erasmus.  

L’estate 2023 sotto il tendone del Piccolo Circo dei Sogni con il Circus Summer Camp

9 Maggio 2023 - Peschiera Borromeo - Il Piccolo Circo dei Sogni di Peschiera Borromeo (Milano) organizza per l’estate 2023 il Circus Summer Camp, un centro estivo che anima le stagioni più soleggiate della provincia meneghina con magia e colore, dedicato ai bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni. Oltre ai classici giochi sportivi, come ad esempio basket, pallavolo e danza, gli iscritti avranno la possibilità di misurarsi in molteplici discipline circensi (giocoleria, contorsionismo, acrobatica, equilibrismo, discipline aeree, etc.) e di calcare la pista dello chapiteau. Il team del Circus Summer Camp, formato da artisti esperti, istruttori qualificati e professionisti del settore che regolarmente lavorano con i piccoli, "saprà coinvolgere bambine e bambini, ragazze e ragazzi in un'esperienza unica e indimenticabile", si legge in una nota. Il centro estivo si svolgerà dal 12 giugno al 28 luglio, da lunedì a venerdì, con orari flessibili e servizi di pre-scuola, post-scuola e mensa. La giornata tipo al Circus Summer Camp prevede laboratori di arte circense, attività ricreative e artistiche, giochi, attività videoludiche, stretching post-allenamento e merenda al sacco.

Canicattì: domani “in ascolto dello straniero” con mons. Felicolo

9 Maggio 2023 - “Sinodalità: un popolo in ascolto. In ascolto dello straniero”. Questo il tema della relazione affidata al direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo che si terrà domani, mercoledì 10 Maggio, a Canicattì presso il Centro Culturale San Domenico.  Il convegno si inserisce tra gli appuntamenti promossi dall’ Associazione “Insieme per gli altri ” di Canicattì. La volta scorsa a relazionale era stato chiamato mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone. (R.I.)

Decreto Cutro: Anci, “ai Comuni strumenti utili a gestire fenomeno, non la riduzione della protezione”

9 Maggio 2023 - Roma - "Servono strumenti che aiutino i Comuni a gestire il fenomeno migratorio ma vediamo che le novità introdotte dalla legge di conversione del Dl 20/2022 appena approvata dal Parlamento prevede il forte ridimensionamento applicativo della protezione speciale, l’esclusione dei richiedenti asilo dal SAI e la stretta sulle conversioni dei permessi di soggiorno”. Lo dichiara Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’immigrazione, commenta le novità introdotte dalla legge di conversione del cosiddetto decreto Cutro. “Come delegato Anci – spiega Biffoni – non mi compete entrare nel merito della logica politica sottesa al provvedimento. Devo però segnalare una preoccupazione di carattere gestionale, derivante dall’effetto immediato di queste norme, che rischia di aumentare le presenze irregolari sui territori e, riducendo i servizi per l'integrazione e le categorie che accedono al SAI, di impattare negativamente sui servizi sociali. Aumentare il numero di irregolari, inevitabilmente, non ci aiuta a combattere insicurezza, marginalità e degrado e a costruire coesione sociale”.  Per il delegato Anci “i Comuni hanno bisogno di altro: risorse per l'integrazione, a partire dalla conoscenza dell'italiano, più sicurezza e coesione sui territori, strumenti per la protezione dei minori stranieri non accompagnati”. “L’appello è dunque sempre lo stesso: ascoltateci. Ascoltate i sindaci, i territori. Ma anche le imprese, che non credo siano particolarmente contente della stretta sulla convertibilità dei permessi di soggiorno in permessi per lavoro. Noi ci siamo, sempre disponibili a ragionare insieme, a trovare soluzioni equilibrate. Purché si rimanga su un piano di concretezza”, conclude Biffoni.  

Corte Costituzionale: con reato lieve il permesso si può rinnovare

9 Maggio 2023 - Roma - Una condanna per reati lievi non è un motivo sufficiente per negare il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro, non senza una valutazione concreta della pericolosità sociale del richiedente da parte del questore. Lo ha stabilito ieri la Corte costituzionale, dichiarando illegittimo l'automatismo introdotto dagli articoli 4 (comma 3), e 5 (comma 5), del Testo unico stranieri (ovvero il decreto legislativo 286 del 1998). Nello specifico si fa riferimento a due ipotesi di reato, il cosiddetto "piccolo spaccio" e la vendita di merci contraffatte, fino a ieri sufficienti a far scattare il diniego del rinnovo senza ulteriori valutazioni. Per la Consulta però, «in linea con svariate pronunce» rispetto ad altri automatismi in tema di immigrazione e «in sintonia con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo», non basteranno più a negare il titolo, fermo restando, come detto, il parere delle autorità competenti. Il legislatore, specificano poi i giudici, resta «titolare di un'ampia discrezionalità nella regolamentazione dell'ingresso e del soggiorno degli stranieri sul territorio nazionale», ma solo entro «il limite di un ragionevole e proporzionato bilanciamento dei diritti e degli interessi coinvolti». Le questioni di costituzionalità, erano state sollevate dal Consiglio di Stato a partire dai ricorsi presentati da due cittadini di Stati esteri, la cui richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno era stata appunto respinta in virtù delle condanne per i reati in questione. In un caso si parla di detenzione illecita di 19 grammi di hashish e di cessione di un grammo e mezzo della stessa sostanza; nell'altro di smercio di prodotti con marchi falsi. In entrambe le circostanze l'automatismo del diniego è stato ritenuto «manifestamente irragionevole». In primo luogo perché «per le stesse condanne, nell'ambito della disciplina dell'emersione del lavoro irregolare, volta al medesimo scopo del rilascio del permesso di soggiorno, quest'ultimo non è automaticamente escluso, ma implica una valutazione in concreto della pericolosità dello straniero». E poi perché «l'automatismo del diniego riferito a stranieri già presenti regolarmente sul territorio nazionale (e che hanno iniziato un processo di integrazione sociale), è in contrasto con il principio di proporzionalità come declinato dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo» (articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo). Per la Consulta, quindi, è pacifico «che la condanna nei casi considerati non sia tale da comportare un giudizio di pericolosità attuale» e questo per una serie di ragioni. Innanzi tutto «la lieve entità e le circostanze del fatto», poi «il tempo ormai trascorso dalla sua commissione» e infine «il livello di integrazione sociale nel frattempo raggiunto ». Tutti elementi, ribadisce la sentenza, che l'autorità amministrativa è chiamata «necessariamente » a prendere in considerazione, «al fine di evitare che la sua valutazione si traduca in un giudizio astratto» e quindi «lesivo dei diritti garantiti dall'articolo 8 della Cedu». Prevenendo la critica più ovvia, la nota diffusa dalla Corte sottolinea in chiusura che «l'interesse dello Stato alla sicurezza e all'ordine pubblico non subisce alcun pregiudizio» dal solo «apprezzamento concreto della situazione personale dell'interessato », che per altro resta «a sua volta soggetto a eventuale sindacato di legittimità del giudice». Ancora una volta insomma a essere illegittimo è il principio dell'automatismo, già sanzionato dalla Consulta in altre sentenze. (Matteo Marcelli - Avvenire)

Viminale: da inizio anno sbarcate 44.737 persone migranti in Italia

8 Maggio 2023 -
Roma - Sono 44.737 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno. Di questi 7.229 sono di nazionalità ivoriana (16%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Guinea (5.813, 13%), Egitto (4.480, 10%), Pakistan (3.870, 9%), Bangladesh (3.367, 8%), Tunisia (3.228, 7%), Siria (2.337, 5%), Camerun (1.923, 4%), Burkina Faso (1.861, 4%), Mali (1.434, 3%) a cui si aggiungono 9.195 persone (21%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Il dato è stato diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina. Sempre secondo dati diffusi oggi sono stati 4.384 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare.