“Migranti, profeti di comunione”: il pensiero di P. Graziano Tassello in un convegno ad un anno dalla morte

Basilea – In una Basilea insolitamente estiva si è svolta una Giornata di Studio su “Chiesa e migrazioni”. Promossa dal Centro Studi e Ricerche per l’Emigrazione (Cserpe) di Basilea, l’iniziativa ha visto la partecipazione di un centinaio di persone che, a vario titolo, incrociano la strada del mondo dei migranti. Erano presenti studenti, missionari operanti in Svizzera, laici impegnati in parrocchie, membri della Chiesa locale. 

Nel saluto iniziale di P. Gianni Borin, Superiore Regionale dei Missionari Scalabriniani in Europa e Africa, ha ricordato l’insegnamento di P. Tassello, recentemente scomparso, il quale ha fedelmente ripercorso le orme del Beato Scalabrini che vedeva le migrazioni come uno “strumento della Provvidenza che presiede agli umani destini e li guida…verso la meta, che è il perfezionamento dell’uomo sulla terra e la gloria di Dio nei cieli”.

Presente a Basilea anche mons. Gian Carlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes che ha reso possibile la pubblicazione di un volume “Migranti, profeti di comunione” edito da Tau. Egli ha ulteriormente evidenziato il rapporto che p. Tassello ha intessuto a vario modo con la Fondazione: dalla partecipazione al Consiglio d’amministrazione, al comitato scientifico del Rapporto Italiani nel mondo, dai corsi di formazione e i Convegni, ai contributi sulle Riviste “Migranti Press” e “Servizio Migrantes” e, non ultimo, alla poderosa opera dell’Enchiridion della Chiesa per le migrazioni. Altra ragione che mons. Perego ha sottolineato in una giornata come quella vissuta a Basilea, è stata la multiforme attività di ricerca di P. Graziano ispirata alla memoria del bagaglio dei migranti, alla loro esperienza come mediatori tra culture e alle attese legate al mondo della migrazione. Gli interventi che si sono susseguiti hanno approfondito, nel primo panel, il binomio Migrazioni e Chiesa negli scritti di P. Tassello (P. Tobias Kesler, direttore dello Cserpe), l’essere chiesa nel segno delle migrazioni e del cambiamento sociale (Samuel Behloul, direttore di Migratio Svizzera) e l’impegno sociale a favore dei migranti e dei rifugiati nell’esperienza della città di Lucerna (Nicola Neider, Responsabile settore Migrazione-Integrazione della Chiesa Cattolica a Lucerna). Il secondo momento ha lasciato, invece, spazio a tre rappresentanti della Famiglia Scalabriniana che hanno presentato la proposta formativa dello Scalabrini International Migration Institute (P. Aldo Skoda), la sfida dell’accompagnamento dei giovani e delle seconde generazioni (Suor Milva Caro delle Suore Missionarie Scalabriniane) e l’attualità della spiritualità scalabriniana (Luisa Deponti, – Missionarie Secolari Scalabriniane). Il cammino dell’umanità, lo sappiamo bene, non è destinato a finire da un momento all’altro, per questo l’esempio di dedizione e generosità di padre Tassello restano come faro importante per chiunque voglia affrontare in pienezza il mondo della mobilità umana. Come si legge nell’introduzione del volume a cura di Mons. Silvano Tomasi, osservatore permanete della Santa Sede presso l’ONU di Ginevra, ricordare che i migranti sono i protagonisti di un’esperienza di sradicamento e che nella loro esperienza risiede una ricchezza per tutti, è invito pressante alla Chiesa a completarne la comprensione non solo sul piano meramente sociale, ma anche su quello trascendente, come luogo teologico, dove tutti ci possiamo incontrare. (Gabriele Beltrami)