11 Maggio 2023 – Dullal Ghosh ha lasciato il suo paese, il Bangladesh, 10 anni fa, per non gravare economicamente sulla sua famiglia. Arrivato qui, tra mille difficoltà, il “lavoro” lo trova: per racimolare qualcosa, vende fazzoletti e accendini ai semafori, per un uomo che gli affitta anche un posto dove dormire. Una vita faticosa e stressante: sveglia alle 5 del mattino e ritorno a casa alle 23 dove convive insieme ad altre persone.
Una mattina però qualcosa cambia. Incontra Marco, presidente di Sophia Impresa Sociale con un suo amico che decis di aiutarlo.Dullal comincia così il suo percorso di accompagnamento con Sophia, grazie al quale in breve tempo riesce a trovare un impiego, una sistemazione abitativa dignitosa e a migliorare con l’italiano. La stabilità però non è l’unica esigenza di un migrante. Dullal infatti avverte il bisogno di raccontarsi e rendersi testimone di quanto la vita di un migrante sia difficile in Italia, e soprattutto, vuole raccontare la sua terra, perché si accorge che qui in Italia è di fatto sconosciuta ai più.
Quel racconto, come ha detto lui oggi alla presentazione del Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato – è diventato un libro “Là non morirai di fame”. Il libro sarà solo il primo passo. Nei membri di Sophia e in Dullal cresce il desiderio di costruire qualcosa insieme partendo proprio dalla sua biografia. Il giovane bengalese accoglie di buon grado la proposta di diventare relatore in “Confini”, progetto educativo realizzato insieme a Fondazione Migrantes fin dal 2014, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi degli istituti superiori sul fenomeno dell’immigrazione.
Grazie a “Confini” Dullal scopre il suo grande talento nel raccontare e nell’esporre davanti ad un pubblico e la sua testimonianza ha una grande presa sugli studenti. Dullal è diventato socio di Sophia. Per ogni scuola e ogni classe dove racconta la sua esperienza cerca modi nuovi di farsi conoscere e far entrare una parte della sua cultura nel cuore dei giovani studenti che non smettono di sorprenderlo con le loro domande.
“Voglio dare un consiglio ad altri che vogliono diventare migranti: prima di partire serve prepararsi: è molto importante la lingua, i documenti e sapere come trovare lavoro perché quando sono venuto in Italia ho avuto grandi difficoltà”, ha detto oggi davanti ai giornalisti accreditati presso la Sala Stampa della Santa Sede Dullal ha ringraziato la Conferenza Episcopale Italiana che ha “aiutato molto me e questo progetto, sostenuto in particolare dalla Fondazione Migrantes”. (R.Iaria)


