27 Marzo 2023 – Roma – Il tema migranti “è una delle fonti maggiori di divisione, di contrasto ma anche di indifferenza tra i vari Paesi. L’Europa fa fatica a trovare unità in generale ma in modo particolare su questo tema”. Lo ha detto il neo presidente della Commissione degli Episcopati Europei (Comece), il vescovo mons. Mariano Crociata in una intervista realizzata da Riccardo Maccioni per “Avvenire”. Per il presule la questione di fondo sa “soprattutto nel modo con cui il problema viene rappresentato. Purtroppo la ricerca di un consenso immediato e la strumentalizzazione populista porta in tanta opinione pubblica un clima di paura spropositato o comunque non sempre del tutto motivato verso i migranti. Siamo di fronte a una visione distorta alimentata in alcuni casi a bella posta. Paradossalmente la gente teme i migranti ma ne ha bisogno. E quando li incontra personalmente stabilisce con loro un rapporto positivo”. Per cambiare atteggiamento occorre “coltivare una maturazione culturale. E c’è bisogno di un’informazione corretta sui dati e sui flussi. Sembra che gli arrivi via mare siano l’unica forma di ingresso di stranieri irregolari quando invece ne arrivano di più per altri confini. Quello che dovremmo far capire, anche come coscienza civica collettiva, è che ci troviamo di fronte a un fenomeno che andrebbe governato e non lo è. Ciò che non va sono gli ingressi in modo disordinato e la distribuzione iniqua tra vari Paesi, alcuni dei quali sottoposti a una pressione esorbitante mentre altri cercano di resistere a ogni arrivo. Quindi: razionalizzare e governare il fenomeno – ha aggiunto mons. Crociata – sino alla fonte, fino ai Paesi da cui queste persone si muovono”. Il problema è “la mancanza di gestione del fenomeno, non è legato in sé alla presenza di chi arriva da fuori. Del resto conosciamo quanta fecondità e ricchezza portano da anni gli stranieri in Italia e negli altri Paesi”. Serve una “politica più coerente con i principi cui diciamo di ispirarci”.


