Vangelo Migrante: Natale del Signore | Vangeli Mt 1,1-25; Lc 2,1-14; Lc 2,15-20; Gv 1,1-18

22 Dicembre 2022 – Per la celebrazione liturgica del mistero del Natale del Signore, vengono offerti quattro brani di Vangelo: uno per la messa vespertina nella Vigilia (che fa già parte pienamente della festa) e poi quelli per la Notte Santa, l’Aurora e il Giorno.

Ciascuno di essi introduce alla meditazione di un aspetto particolare del mistero che celebriamo, quasi una progressione di rivelazione da parte di Dio e di comprensione da parte dell’uomo: il Verbo che si cala nella storia dell’umanità; Gesù è il Salvatore ed è accolto nell’intimità di una famiglia; al sorgere del sole, i pastori, e noi con loro, possiamo vedere e adorare il bambino che è nato come “luce vera che illumina ogni uomo”, come solennemente annuncia il prologo del Vangelo di Giovanni!

Una rivelazione però, che rischia di essere oscurata dalle tante nubi addensate sopra questa umanità. Ma nulla è impossibile a Dio. Vale anche per noi quel segno: “troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato …” Un segno oggi per nulla distante ma, sempre più spesso, un fatto drammaticamente vero e visibile a tutti.

Dio che si fa uomo è lì. Dubitare o tergiversare su quel che si vede è come chiedere alla vita il significato della vita, per paura della vita stessa.

In questo Giorno Santo ci vengono consegnati i primi frutti della Vita: l’amore e la gioia. L’amore che accoglie, la gioia che condivide. Cose volute, create, pensate, progettate da Dio stesso. Sono loro che danno significato ad ogni cosa e rendono perfettamente funzionante ed efficace tutto il movimento della vita in ogni dimensione dell’esistente.

Per questo lo invochiamo: Ma-ra-na-thà! Vieni Signore! (p. Gaetano Saracino)