27 Luglio 2022 – Roma – Circa 10 milioni di bambini sono stati sfollati nel 2020 in seguito a shock di natura meteorologica. È la denuncia di Unicef e Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che con la Georgetown University e l’Università delle Nazioni Unite hanno lanciato nuove linee guida per proteggere, includere e promuovere l’empowerment dei bambini migranti nel contesto del cambiamento climatico. I principi guida affrontano le vulnerabilità dei bambini che si spostano sia all’interno dei Paesi sia attraverso le frontiere, spinti dagli impatti negativi dei cambiamenti climatici. Si basano su convenzioni internazionali e puntano a fornire a governi, organizzazioni e gruppi della società civile un fondamento per costruire politiche che tutelino i diritti dei più piccoli. I bambini sfollati, a causa delle conseguenze dell’innalzamento del livello del mare, degli uragani, degli incendi e della perdita di coltivazioni, «sono esposti — dichiara Catherine Russell, direttore generale dell’Unicef — a maggiori rischi di abuso, tratta e sfruttamento», hanno l’alta probabilità «di perdere l’accesso all’istruzione e a cure mediche», sono più frequentemente costretti «a matrimoni precoci e lavoro minorile». Le «esigenze e aspirazioni» di questi bambini «sono ancora trascurate nei dibattiti politici», evidenzia António Vitorino, direttore generale dell’Oim. Si tratta, precisa, di «una sfida immensa che dobbiamo affrontare ora»


