15 Giugno 2022 –
Tortona – All’ombra della statua della Madonna della Guardia che domina Tortona i bambini ucraini si sentono protetti da un’ospitalità materna. Sono arrivati in città da tre mesi e affrontano ora l’inizio dell’estate all’oratorio della parrocchia di San Bernardino, affidata ai sacerdoti dell’Opera don Orione, che si estende nel quartiere intorno al santuario mariano. Tra i campi da gioco e le stanze dove svolgono le diverse attività stanno stringendo sempre più amicizia con i coetanei italiani. «L’esperienza di accoglienza – racconta don Renzo Vanoi – è nata da un ponte di solidarietà con Leopoli dove vivono dei nostri confratelli. Scoppiata la guerra, ci aggiornavano su cosa succedeva giorno dopo giorno e abbiamo sentito il loro appello a dover aiutare e accogliere». I bambini con le loro mamme hanno trovato una sistemazione, poi sono stati inseriti in parrocchia e a scuola. «Vederli sorridere in questi giorni – prosegue Vanoi – è consolante, certo rimane l’inevitabile preoccupazione costante delle mamme ma cerchiamo di portare loro sostegno». L’oratorio estivo durerà quattro settimane, al termine i ragazzi potranno partecipare anche al soggiorno in montagna. Al loro fianco in questo periodo c’è don Fabio Cerasa: prima del conflitto era anche lui a Leopoli, in una delle due comunità che gli Orionini hanno avviato dal 2001 in Ucraina. Tortona ha risposto con affetto alla presenza dei bambini ucraini e tante persone cercano di offrire tempo e generosità per provvedere a tutte le necessità. «Non dimenticherò mai – dice commuovendosi don Renzo – la sorpresa che ha fatto un papà al suo piccolo qualche giorno fa: è riuscito a lasciare il fronte della guerra per stare insieme con lui e la moglie qualche ora qui con loro». Scendendo verso la riviera ligure, è stata avviata un’altra bella esperienza. Una ventina di adolescenti hanno iniziato il Grest delle Parrocchie dei SS. Giovanni e Agostino e della Cattedrale di Cristo Re a La Spezia. «Hanno aderito con entusiasmo» commenta don Luca Palei, direttore della Pastorale Giovanile diocesana. (Alberto Gastaldi – Avvenire)


