Engelberg – La vita come pellegrinaggio tra promessa, fede e obbedienza, è stato il tema che le Suore Missionarie Italiane in Svizzera hanno scelto per il loro convegno annuale svoltosi a Engelberg (Svizzera). Il convegno si è svolto nelle settimane scorse ed ha avuto la partecipazione di Sr. Filippa Castronovo della Congregazione delle Figlie di S. Paolo come relatrice, di Sr. Etra Modica della Congregazione delle Suore Missionarie Scalabriniane, come rappresentante dell’Usmi (Unione Superiori Maggiori d’Italia). Quaranta erano le Religiose appartenenti a diverse congregazioni che operano pastoralmente in terra svizzera, da oltre 50 anni, tra e con i connazionali italiani. Il tema del Convegno, organizzato dalla Delegazione delle Religiose Missionarie Italiane, ha preso ispirazione dall’indizione, di Benedetto XVI, dell’Anno della fede, il prossimo 11 ottobre: “Desideriamo che quest’Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza”. Nei tre giorni le missionarie italiane hanno percorso le tappe fondamentali del cammino di fede di Abramo e Sara, evidenziando la regia invisibile e sapiente di Dio che fa partire Abramo, cammino da lui intrapreso che diviene paradigma per ogni credente. La riflessione poi è culminata nel Nuovo Testamento che invita a camminare “Tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento”. Durante l’incontro – al quale è intervenuto anche il coordinatore nazionale delle Missini Cattoliche Italiane in Svizzera – hanno riflettuto sull’aggiornamento dello Statuto che regola la loro presenza in Svizzera. Con speranza senza voler fuggire dalla storia, costrette dall’età e dal non ricambio di personale a ridimensionare la loro presenza pastorale, le missionarie italiane hanno riaffermato la loro disponibilità a rimanere nella missione, non tanto per non far chiudere o non far morire le missioni cattoliche italiane, ma per comprendere i molti cambiamenti che coinvolgono la società svizzera e la chiesa locale; desiderano comunque essere presenti e impegnate nei nuovi percorsi pastorali ed educativi.


