Mons. Galantino: “l’agire di Dio fondamento dell’accoglienza”

Fiesole – Avere il coraggio di accogliere: nella Chiesa e nella società. Non ha avuto remore il Segretario generale della CEI, Nunzio Galantino, intervenendo alla Badia Fiesolana a chiusura di un ciclo d’incontri dedicato all’ “Alterità” e promosso per il 25° della morte di padre Ernesto Balducci, che della Badia fu per decenni un pilastro. Tema del convegno era appunto “Il significato cristiano dell’accoglienza” e il Segretario della CEI gli ha subito dato un taglio preciso: “Perché il credente accoglie? E dove trova questa forza? La Chiesa non affronta mai con superficialità questo aspetto della nostra epoca”, perché “al fondamento dell’accoglienza per i cristiani non c’è un sentimento buonista, ci sta l’agire di Dio. Essere accoglienti significa per i cristiani esprimere la propria fede; quando facciamo accoglienza, stiamo aiutando il Padreterno a raggiungere il suo obiettivo, il mondo come Dio lo vuole”. La Chiesa dunque unisce, accoglie e dona e solo così è veramente cristiana.

Citando poi alcuni testi di padre Balducci, Galantino ha invitato ad agire concretamente, perché oggi sul tema “si gioca la carica profetica del cristiano in un mondo dove prevale la cultura dello scarto”. Ma l’accoglienza è anche un “tema di civiltà”. Monsignor Galantino lo segnala perché parla davanti a numerose autorità laiche: la vicepresidente del Senato Rosa Maria Giorgi, il segretario generale dell’istituto Universitario Europeo Vincenzo Grassi, il presidente della “Fondazione Balducci” Andrea Cecconi e Anna Ravoni sindaco di Fiesole. Una questione che va affrontata nella legalità, con profonda serietà: “Non capisco perché – è l’affondo del segretario CEI – due anni fa qualcuno votò la legge sullo Ius soli, fece discorsi bellissimi, e oggi dica no. Si sono inventati la storia che è una legge importante e bella, ma non è il momento. Dopo due anni, non è il momento… Noi sappiamo che dietro c’è solo l’interesse. Siccome non fa voti, non porta benemerenze parlare di accoglienza, certe frange della politica decidono di non parlarne, si scocciano se qualcuno mette fuori questo tema, aspettano l’occasione per dire ‘Avete visto? Con loro non c’entro niente!’. Molto spesso ho l’impressione che anche sul piano dell’impegno politico ci sia una sorta di Olimpiade ad appiattirsi sulle posizioni che più pagano”.

Quasi a risposta anche la vicepresidente del Senato, Rosa Maria Giorgi, era entrata nello stesso ambito auspicando una rapida approvazione dello Ius soli: “Stiamo dialogando con altre forze politiche per trovare una sintesi rapida e veloce che porti all’esito voluto. Lo Ius soli è la legge dell’accoglienza, un segnale forte d’integrazione. Non abbiamo potuto anticipare i tempi perché in questa fase avrebbe significato la bocciatura della legge e questo è ciò che non vogliamo”. Il vescovo di Fiesole, nonché vicepresidente CEI per l’Italia centrale, monsignor Mario Meini ha completato la serata illustrando nel concreto alcune formule di accoglienza applicate dalla sua diocesi con la collaborazione di varie parti sociali. (Antonio Degli Innocenti)