Famiglia Cristiana: editoriale sulla bocciatura dello ius soli e dello ius culturae

Milano – Barattare i valori in cambio di consenso sfregia il volto di Paese fin  noto per essere autenticamente solidale. Semina ingiustizie. Crea fratture evitabili. Offende il buon senso. Sul numero 51, oggi in edicola, Famiglia Cristiana traccia un bilancio di questo travagliata fine dell’anno denunciando la bocciatura dello ius soli e dello ius culturae: “Una politica che ha bisogno di emarginare 800 mila minori forse ha sbagliato mestiere”. “Una brutta sconfitta per tutti”, titola il Primo Piano, l’editoriale che apre il giornale. Il vedere “cestinate le nuove norme” che avrebbero potuto rendere cittadini poco più di 800 mila bambini nati in Italia o arrivati qui prima del compimento dei 12 anni grazie allo ius culturae, “cioè frequentando, con promozione finale, un ciclo di studi di almeno cinque anni” genera amarezza.  “Strumentalizzare questa materia è fare un torto all’intelligenza e al senso di umanità”, si legge ancora nel Primo Piano.