Cutro: 94 alberi in memoria delle vittime

22 Febbraio 2024 –

Crotone – Per non dimenticare. In molti lunedì 26 febbraio si ritroveranno a Cutro per il primo anniversario della strage di Steccato, costata la vita ad almeno 94 migranti, tra cui 35 bambini, mentre decine di corpi non sono mai stati ritrovati. Un dramma umanitario sul quale non è stata ancora scritta una verità giudiziaria, per quanto possa servire.
Anche i familiari delle vittime ancora aspettano che siano mantenute le promesse di ricongiungimento fatte nei giorni successivi al naufragio che commosse il mondo. Nei giorni scorsi il gup della città di Pitagora ha condannato uno dei presunti scafisti a vent’anni con rito abbreviato. Lo stesso tribunale sta giudicando con rito ordinario altri tre presunti scafisti (due pachistani e un turco). Un secondo troncone d’indagine è puntato sui mancati soccorsi all’imbarcazione e al momento vede sotto accusa tre finanzieri e altrettanti militari della capitaneria di porto.
Il Comune di Cutro, intanto, ha realizzato un cimitero islamico, inumando nove persone, sei senza nome, tra cui un bambino di otto anni. Una manciata di chilometri più a nord, di fronte allo stesso Jonio, si sta preparando al doloroso anniversario pure il Comune di Crotone che metterà a dimora 94 alberi per ricordare altrettante vite spezzate. Saranno piantati all’ingresso della città per testimoniare la volontà accogliente della città pitagorica. L’area si chiamerà “il giardino di Ali'” in ricordo del piccolo morto nel disastro che riposa nel cimitero cittadino e di cui nessuno ha chiesto il corpicino. «Un giardino che non vuole celebrare la morte ma il diritto alla vita. Per questo, a ricordo di tutti i bambini coinvolti nella tragedia, sono stati scelti i tamerici, alberi dalla bella e colorata fioritura, sempreverdi, in grado di resistere a qualsiasi temperatura. Una contrapposizione alla fragilità dell’imbarcazione con cui le vittime hanno affrontato il viaggio, alla fragilità delle loro speranze» ha dichiarato il sindaco Vincenzo Voce.
«Un anno dopo la strage di migranti superstiti e familiari delle vittime torneranno nel Crotonese. Siamo pronti ad accoglierli e ad unirci al loro dolore e alle loro rivendicazioni. A tale scopo abbiamo organizzato tre giorni di iniziative sul tema “Mai più morti in mare”, coinvolgendo le scuole per raccontare le loro storie ai più giovani », ha anticipato la “Rete 26 febbraio” costituita dopo il disastro e composta da oltre quattrocento realtà e associazioni. S’è assunta il costo del viaggio per i circa cinquanta familiari e superstiti.
Sabato 24 ci sarà un’amichevole di calcio antirazzista in collaborazione con ResQ People Saving People e col patrocinio del Crotone calcio. A seguire l’inaugurazione nel Museo di Pitagora della mostra fotografica “I sogni attraversano il mare” con 94 fotografie a cura del bisettimanale “il Crotonese”. Quindi la pièce teatrale “La renaissance des filles afghanes”. Domenica alle 15 un corteo nelle strade di Crotone con tappa davanti al PalaMilone che un anno fa divenne la camera ardente. La marcia si concluderà al Museo di Pitagora per un dibattito con associazioni, attivisti e ong. Nel museo sarà possibile firmare l’iniziativa dei Cittadini Europei (Ice) “Stop border violence” la quale chiede la corretta applicazione dell’articolo 4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue che proibisce qualsiasi tipo di tortura o trattamento inumano ai confini dell’Europa.
Lunedì 26 febbraio, alle 4 del mattino, l’orario del naufragio, è in programma una fiaccolata sulla spiaggia di Steccato di Cutro promossa dalla redazione di “Crotone News”. Parteciperanno superstiti e familiari delle vittime che poi, alle 9, nel Museo di Pitagora, racconteranno le loro storie e rilanceranno le loro denunce.
«Tutto questo immaginato insieme ai familiari e ai superstiti – spiega la Rete – sono ispirati da richieste e rivendicazioni chiare: corridoi umanitari; politiche migratorie efficienti e concrete, rispettose dei diritti umani universali, della dignità di tutti, in particolare di chi fugge da conflitti, catastrofi ambientali e umanitarie, contesti di gravi crisi sociali ed economiche, persecuzioni».
Ieri, sempre a Crotone, riflessione provocatoria sul tema “La criminalizzazione della solidarietà” organizzata da Anpi, Agorà Kroton, Arci e Cgil. Tra i relatori il vescovo di Cassano e vicepresidente della Cei Francesco Savino, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce e Alidad Shiri in rappresentanza dei familiari della vittima. Iniziativa accompagnata da una mostra fotografica di Fabrizio Carbone. (Domenico Marino)