Mercoledì delle Ceneri: il Vangelo del Giorno ( Matteo 6,1-6.16-18)

14 Febbraio 2024 – Inizia oggi la Quaresima e la liturgia riporta l’accalorato invito di Dio: “Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti” (2,12). Preoccupato dell’insensibilità del popolo d’Israele, il profeta Gioele aggiunge: “Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male” (Gl 2,13). La Quaresima è il tempo opportuno per ritornare a Dio e ricomprendere il senso stesso della vita. La liturgia ci viene incontro con l’antico e austero segno delle ceneri. Mentre ci viene posto sul capo un piccolo pugno di cenere, il sacerdote ci dice: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”.
È la verità sulla nostra vita: siamo davvero polvere, deboli e fragili. Facilmente ci innalziamo e dimentichiamo che siamo povera cosa. Chiunque si innalza e si sente forte, presto si scopre debole. La cenere sul capo ci ricorda la nostra debolezza.
Noi cristiani siamo chiamati a essere sentinelle di pace, nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo. Ci è chiesto di vigilare, affinché le coscienze non cedano alla tentazione dell’egoismo, della menzogna, della violenza e del conflitto. Il digiuno e la preghiera ci rendono sentinelle attente e vigili perché non vinca il sonno della rassegnazione che fa ritenere i conflitti inevitabili; perché non vinca il sonno della acquiescenza al male che continua a opprimere il mondo; perché sia sconfitto in radice il sonno del realismo pigro che fa ripiegare su sé stessi e sui propri interessi. Nel Vangelo di oggi Gesù stesso esorta i discepoli a digiunare e a pregare per spogliarsi di ogni superbia e arroganza e per disporsi a ricevere i doni di Dio. Le nostre forze, da sole, non bastano ad allontanare il male; abbiamo bisogno di invocare l’aiuto del Signore. Egli – come amava dire Bonhoeffer – ci rende non solo buoni, ma anche forti, perché l’amore vinca sull’odio e gli uomini possono ricevere la pace che da soli non sanno darsi. (Mons. Vincenzo Paglia)