Papa Francesco: non chiudete le porte ai migranti

15 Gennaio 2024 –

Roma – C’è la guerra che lo preoccupa e il dramma dei migranti tra i temi dell’intervista di quasi un’ora rilasciata ieri da papa Francesco Fabio Fazio a “Che Tempo Che Fa” su Nove. Per papa Francesco ha citato la tragedia di Cutro, avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 febbraio scorso 2023. “Ognuno – ha detto – ha il diritto di rimanere a casa, ma anche quello di emigrare” ed ha aggiunto che “in Europa ci sono cinque Paesi che ricevono più migranti degli altri: Cipro, Grecia, Malta, Italia e Spagna”. “Non chiudete – ha sottolineato – le porte per favore”. Il Papa è tornato poi a parlare del dramma delle guerre legato al commercio delle armi: “si fanno le guerre – ha detto –  per vendere le armi e per provare armi nuove” perché è il commercio che rende di più. Il pontefice ricorda l’incontro avuto con una delegazione di bambini ucraini e dei suoi colloqui quotidiani con la parrocchia di Gaza: “israeliani e palestinesi, chiamati ad essere popoli fratelli, si distruggono”, ha sottolineato il Pontefice che questa mattina, ricevendo in udienza i membri dello Studium Biblicum Franciscanum ha sottolineato che “l’attuale situazione della Terra Santa e dei popoli che la abitano ci coinvolge e ci addolora. È gravissima sotto ogni punto di vista”. “Io ho ascoltato padre Faltas, le cose che mi ha fatto conoscere. E ogni giorno comunico con la parrocchia di Gaza: soffrono tanto per questa situazione. Questa situazione è gravissima”, ha ribadito sottolineando che “dobbiamo pregare e agire senza stancarci perché cessi questa tragedia”.  E all’Angelus ieri mattina aveva evidenziato come la guerra è “in sé stessa un crimine contro l’umanità” esortando ancora una volta a non dimenticare “quanti soffrono la crudeltà della guerra in tante parti del mondo, specialmente in Ucraina, in Palestina e in Israele”. “All’inizio dell’anno ci siamo scambiati auguri di pace, ma le armi hanno continuato ad uccidere e distruggere”, ha aggiunto il Pontefice: “preghiamo affinché quanti hanno potere su questi conflitti riflettano sul fatto che la guerra non è la via per risolverli, perché semina morte tra i civili e distrugge città e infrastrutture”. “I popoli hanno bisogno di pace! Il mondo ha bisogno di pace!”, ha quindi concluso. (Raffaele Iaria)