Migrantes: chi va e chi torna: iscrizioni e cancellazioni anagrafiche

8 Novembre 2023 –

Roma – Nel 2021 le cancellazioni per l’estero di cittadini italiani sono state circa 94 mila, di cui 42 mila donne (45,1%), mentre il numero delle iscrizioni anagrafiche dall’estero è stato di quasi 75 mila individui, di cui 33 mila donne (44,2%).

In generale, gli emigrati – secondo il rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes presentato questa mattina a Roma – hanno un’età mediana di 31 anni per gli uomini e 29 anni per le donne, mentre l’età mediana degli italiani che rientrano è leggermente più alta, 35 anni per gli uomini e 32 per le donne.

Nello specifico, l’analisi della struttura per età dei flussi in uscita degli italiani mette in evidenza che a espatriare sono in particolare i giovani (il 52% nella fascia di età 20-39 anni); consistente è, anche, il numero di minori che presumibilmente si spostano con la famiglia (19% nella fascia 0-17 anni). Da segnalare anche la quota rilevante (23%) rap- presentata dai 40-65enni, segnale, quest’ultimo, di una sempre maggiore propensione e/o necessità ad emigrare all’estero per lavoro anche in età più matura.

Per quanto concerne il livello di istruzione, in prevalenza gli emigrati italiani han- no un titolo di studio medio-alto (circa il 58% possiede almeno il diploma), con una differenza di genere a favore degli uomini (il 55% contro il 45% delle donne).

Le regioni per le quali è più consistente il flusso migratorio di italiani verso l’e- stero sono la Lombardia (circa 19 mila, pari al 20% del totale delle cancellazioni), il Veneto (poco più di 9 mila, 10%), la Sicilia (8 mila, 9%), e l’Emilia-Romagna (circa 7 mila, 8%). La quota più elevata di donne che espatria si registra in Valle d’Aosta e Friuli- Venezia Giulia (49,1% e 48,3%), la più bassa in Puglia (41%). Le prime cinque province di cancellazione per l’estero sono Milano, Roma, Torino, Napoli e Brescia le quali, nel complesso, rappresentano oltre un quinto delle migrazioni in uscita.

Osservando i cittadini rientrati in Italia nel 2021, risulta che sono anch’essi preva- lentemente uomini (55,8%); nel 47,5% dei casi hanno un titolo di studio mediamente basso, nel 28,5% dei casi il diploma e nel restante 24% un alto livello di istruzione (laurea e post-laurea). Il 24,1% dei rimpatriati ha oltre 50 anni, percentuale che sale al 25,6% se si considerano i soli uomini.

I rimpatri avvengono principalmente verso la Lombardia (14 mila pari al 19% del totale delle iscrizioni), il Lazio (oltre 7 mila pari al 10%), la Sicilia (quasi 7 mila pari al 9%) e il Veneto (quasi 6 mila pari all’8%). Le regioni per le quali è più elevata la per- centuale di donne, rispetto agli uomini, che effettuano iscrizioni anagrafiche dall’estero è il Trentino-Alto Adige (49%); la percentuale più bassa si registra, invece, in Sarde- gna (41,4%). A livello provinciale, i rimpatri avvengono principalmente verso Milano, Roma, Torino, Napoli e Palermo (per un totale del 24,3%).