Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes: l’appartenenza religiosa dei migranti in Italia

17 Ottobre 2023 – Roma – È possibile stimare come i cristiani, nel loro complesso, rafforzino la propria posizione di maggioranza assoluta tra gli stranieri residenti sul territorio nazionale al 1° gennaio 2023, con una prevalenza del 53,5%, a fronte di valori del 53,0% stimato al 1° gennaio dell’anno scorso. Ancora una volta tale crescita è da attribuire ampiamente alla componente ortodossa, che da sola a inizio 2023 rappresenta il 29,9% del fenomeno migratorio in Italia (era il nel 28,9% ad inizio 2022). Al contrario, la componente cattolica scende al 16,8% d’incidenza ad inizio 2023, contro il 17,2% del 1° gennaio 2022. Tra le altre confessioni religiose, aumentano d’incidenza i musulmani, che rappresentano il 29,8% al 1° gennaio 2023, a fronte del 29,5% dell’inizio dell’anno scorso. Conteggiando, come ogni anno, l’appartenenza religiosa anche dei minorenni di qualsiasi età che si ipotizza distribuita con le medesime proporzioni di quella stimata per i maggiorenni della medesima nazionalità, a livello assoluto al 1° gennaio 2023 si contano poco più di un milione e mezzo di ortodossi stranieri in Italia e poco meno della medesima cifra di musulmani, seguiti da circa 844 mila cattolici, in terza posizione. Più distanti a livello quantitativo si collocano tutte le altre appartenenze religiose: 156 mila buddisti, 136 mila evangelici, 126 mila cristiani “altri” (non ortodossi né cattolici né evangelici né copti), 104 mila induisti, 85 mila sikh, 81 mila copti e 20 mila fedeli di altre religioni, oltre a 478 mila atei o agnostici, che in realtà rappresenterebbero il quarto gruppo più numeroso secondo questa classificazione. Le guerre, le violenze e le persecuzioni in Medio Oriente sono state le ragioni principali di un esodo che ha visto centinaia di migliaia di cristiani in fuga dalla propria terra d’origine. A partire dal 2003, i cambiamenti politici e il diffondersi di progetti religiosi estremisti hanno reso molto critiche le relazioni tra musulmani e cristiani in Medio Oriente e hanno portato a un’esposizione pericolosa dei cristiani e di altri gruppi minoritari.