Mci Germania: iniziati a Palermo i lavori del Convegno Nazionale

4 Ottobre 2023 – Palermo – La preghiera, ovviamente, e poi subito l’inizio dei lavori, impreziositi da saluti delle autorità civili, politiche e religiose di livello. È iniziato così il Convegno nazionale delle missioni e comunità cattoliche di lingua italiana in Germania che si svolge a Palermo (Isola delle Femmine, 3-6 ottobre 2023) sul tema “Lontano da casa, essere a casa. Ovunque tu vada la Chiesa è con te”.

La preghiera delle lodi guidata da mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti e Segretario generale della Conferenza episcopale siciliana, ha introdotto ai temi dell’incontro, dell’ascolto e dell’accoglienza “atteggiamenti necessari per ritrovarci tutti – ha detto il presule – intorno alla stessa mensa con Gesù“. Nella sua riflessione, il vescovo ha posto l’attenzione sul tema del convegno “che – ha detto – esprime bene la missione della Chiesa che è la casa di tutti: nessuno è straniero o estraneo. Compito della Chiesa è far risplendere la luce di Cristo che fa sentire tutti a casa: luogo di un intreccio di volti, di storia, di culture che si incontrano per illuminare e illuminarsi nella solidarietà dell’amore. L’amore – ha concluso – annulla ogni distanza e ogni luogo e ambiente diventano casa e Chiesa: luoghi dove veniamo conosciuti, amati e accolti”.

A portare il saluto ai convenuti – cinquanta in tutto tra sacerdoti, referenti e collaboratori pastorali che svolgono il loro servizio pastorale nelle 83 Missioni e Comunità di lingua italiana in Germania – il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, che ha condiviso la sua attenzione alle tematiche trattate, e ha toccato i temi delle migrazioni proponendo un’analisi attenta del fenomeno immigratorio in corso e una interpretazione di quello emigratorio tema del convenire di MCI Germania in Sicilia.

Per il Comune di Palermo era presente Maurizio Carta, urbanista e teorico italiano della “città creativa”, nonché assessore del Comune di Palermo con delega all’Urbanistica e relativa pianificazione strategica; Centro storico e relativi interventi; Mobilità sostenibile e collegata; Città creativa e qualità dello spazio pubblico e dell’abitare; Transizione energetica; Rapporti funzionali con Polizia Municipale, AMG e AMAT; Rapporti con Università. Per Carta “discutere di attraversamenti, di migrazione, di accoglienza reciproca è un elemento importante“: “queste cose accadono nelle città” e queste possono e devono “essere luoghi dell’accoglienza”.

Ad aprire i lavori don Gregorio Milone, delegato MCI Germania: “Accoglienza: è questa la parola chiave. Dobbiamo liberarci – ha detto – da ogni indifferenza e aprire la mentalità alla prassi dell’accoglienza per la costruzione di società inclusive, fraterne, tolleranti e giuste. La pluralità di sempre più modelli culturali in Italia come in Germania, non solo non deve spaventarci, ma semmai rappresenta essa stessa ricchezza a cui poter attingere per migliorare addirittura noi stessi”.

Ai presenti don Milone ha chiesto di continuare nel loro impegno di “favorire nelle comunità di appartenenza questa convivenza pacifica tra persone e culture diverse, stimolando sempre più la costruzione di un dialogo interculturale indispensabile, che apra a delle scelte coraggiose, superando le incertezze, la sfiducia e la rassegnazione”.

A nome delle Chiese di Sicilia, è intervenuto il presidente della Conferenza episcopale siciliana, mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, che ha introdotto i lavori nel ricordo del giorno della memoria della grande tragedia di Lampedusa. Il presule ha detto “di tutte le problematiche che comporta l’immigrazione, col rischio della vita”. Ha parlato di paure, barriere e muri “o muri da battere come ci dice Papa Francesco”. Ancora nel solco del Papa ha chiesto di “non fermarsi all’accoglienza, ma di accompagnare fino ad una vera integrazione perché si ricreino comunità di vita nuove”.

Entrando, poi, nel vivo del tema trattato dal convegno delle comunità cattoliche italiane in Germania, ha detto che, intanto, “quanto chiesto dal Papa, i nostri missionari lo fanno con quelli che per diverse ragioni sono andati via dall’Italia, quanto pare più di 250.000 persone”. Per loro “non solo la nostra solidarietà – ha detto mons. Raspanti – ma speriamo anche una maggiore interazione”: il desiderio è di affiancare ai sacerdoti e ai laici già andati a fare questa missione, “altri cuori generosi” che certamente “ci vorrebbero in futuro per poter continuare questi scambi e per poter seguire i nostri conterranei che, per diverse ragioni si trovano, in terra straniera, in questo caso in Germania”.

Nel corso della prima giornata di convegno, dedicata alla storia e alle storie della mobilità italiana, gli interventi di: Delfina Licata, sociologa delle migrazioni della Fondazione Migrantes; Edith Pichler, docente di sociologia delle migrazioni presso l’Università di Potsdam; Daniela Di Benedetto, Presidente Comites di Monaco di Baviera.