Il fattore umano torna su Raitre sui diritti violati

1 Settembre 2023 –

Roma – Il titolo è, già da solo, un pugno nello stomaco: “Serve di stato”. Ed è solo uno dei nove reportage che compongono la terza stagione de “Il fattore umano”, il programma sui diritti umani in onda il lunedì in seconda serata su Raitre partendo, questa è l’idea che anima gli autori Raffaella Pusceddu e Luigi Montebello, dall’art.1 della Convenzione Onu sui diritti umani approvata nel 1948 per il quale: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza». A ricordarci che spesso, purtroppo, non accade è, appunto, Il fattore umano. Lunedì 4 settembre lo farà, come dicevamo, con “Serve di stato” di Angelo Loy e Martino Mazzonis, che si occuperà delle donne filippine, incentivate a lasciare il loro Paese e andare a fare le domestiche all’estero fin dai tempi del dittatore Ferdinando Marcos per poter contribuire, con le loro rimesse, a mantenere milioni di persone e pagare una parte del debito estero. Con la voce narrante della scrittrice filippina Gina Apostol e attraverso le storie drammatiche di quattro donne emigrate, tornate o in procinto di partire, “Serve di stato” racconta il sistema di emigrazione filippino incentivato dallo Stato, il ruolo delle agenzie che reclutano le emigranti nei villaggi più poveri e la formazione offerta dallo Stato attraverso scuole specializzate perché in campagna o negli slums le donne non hanno mai nemmeno visto un’aspirapolvere o una lavatrice. Lunedì 11 settembre sarà la volta de “La procedura” di Luigi Montebello. Si va in Texas, uno degli Stati Uniti in cui la pena di morte riscuote maggiori consensi. A parlarne sono ex direttori di penitenziari e guardie carcerarie che hanno assistito e somministrato i farmaci letali ai condannati. Grazie alla voce narrante di Antony Graves, che ha passato dodici anni nel braccio della morte in Texas per un crimine mai commesso e oggi si batte per la riforma del sistema penitenziario americano, scopriremo, tra l’altro, come la morte tramite iniezione letale non sia affatto dolce come qualcuno ancora sostiene, ma avvenga tra indicibili sofferenze e come la difficoltà di reperire i farmaci abbia spinto alcuni Stati a ricorrere a vecchi metodi come la sedia elettrica o la fucilazione. “I perseguitati”, infine, è il titolo del reportage in onda il 18 settembre. Chiara Avesani e Matteo Del Bo’ ci raccontano, attraverso la voce narrante della scrittrice iraniana Azar Nafisi, cosa è successo ai giovani che, lo scorso anno, hanno manifestato in piazza a Teheran in seguito alla fine di Mahsa Amini, la ventiduenne morta mentre era tenuta in custodia della polizia perché non portava il velo in modo appropriato. Migliaia di persone, soprattutto giovani, sono state arrestate e altrettante sono dovute fuggire per evitare l’arresto, ma il regime le segue e le controlla in qualunque Paese cerchino rifugio. (Tiziana Lupi)