Gmg: una chiesa italiana a Lisbona

4 Agosto 2023 – Lisbona – I 65mila giovani italiani che in questi giorni sono a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù hanno, oltre a “Casa Italia” un altro punto di riferimento. Nel centro storico della capitale del Portogallo dal XV secolo esiste la chiesa di Nostra Signora di Loreto, nota come la Chiesa degli Italiani. Fu infatti costruita nella metà del ‘500 dagli italiani che vivevano a Lisbona. La chiesa è situata nel quartiere ‘Chiado’, zona nobile, nel luogo dove nel Trecento c’erano le mura che chiudevano la città a occidente, vicino alla torre di porta di Santa Caterina. Il terreno su cui sorge fu acquistato dagli italiani dove esisteva un antico eremo dedicato a Sant’Antonio, trasformato e ampliato nel 1573. Il titolo di chiesa degli italiani gli fu attribuito nel 1518, la costruzione attuale, di stampo neoclassico, risale al 1676, perché un incendio del 1651 aveva distrutto buona parte dell’edificio; anche il terremoto del 1755 mise a dura prova il fabbricato. L’interno della chiesa è a una sola navata con il soffitto decorato con l’effige della Madonna di Loreto ad opera del pittore Pedro Alexandrino, mentre la statua posizionata sull’altare centrale è in legno di cedro del Libano; sulle pareti laterali si aprono 12 cappelle rivestite di marmo italiano e decorate con dodici statue dipinte che rappresentano gli apostoli. I quattro altari laterali sono dedicati ai santi: Giovanni Battista, Carlo Borromeo, Francesco di Assisi e Francesco di Paola. Sulla facciata, nella parte superiore è posizionata la statua della Madonna, nel portale oltre alle insegne pontificie si possono notare due angeli attribuiti a Francesco Borromini, invece nelle nicchie laterali sono collocate le statue di San Pietro e San Paolo, sempre di lavorazione italiana. Molti personaggi sono stati legati a questo luogo a cominciare da Cristoforo Colombo, al re del Portogallo D. João VI e consorte, a Maria Pia di Savoia regina consorte di D. Luìs, Angelo Roncalli nelle vesti di cardinale nel 1956 celebrò qui una messa. Il poeta Fernando Pessoa, e non solo lui, l’ha citata in un’opera letteraria. (Raffaele Iaria)