Africa: Scalabriniane tra sfollati in fuga ed emergenze migratorie

23 Marzo 2023 – Roma – La Superiora generale delle Suore Missionarie Scalabriniane, suor Neusa de Fátima Mariano, è in visita alle comunità attive in Africa. La visita canonica nella Provincia di Maria Madre dei Migranti – Regione missionaria che fa riferimento al Sud America e Africa – è iniziata da Johannesburg. Dopo la visita alle comunità del Mozambico, a Ressano Garcia e Maputo, ci sarà quella alle missioni in Angola. “L’obiettivo della visita canonica – dice suor Neusa – è quello di incontrare, ascoltare e incoraggiare le suore all’autentica realizzazione della consacrazione religiosa e dell’azione apostolica”. L’incontro della Superiora Generale con le Suore Missionarie Scalabriniane nel continente africano è guidato dal desiderio di esprimere “la coralità del cammino congregazionale per la missione con i migranti e i rifugiati in luoghi dove gravi condizioni di fragilità minacciano uomini, donne e bambini costretti dalla guerra e dalla miseria a fuggire dalle loro case”. Continua così la presenza delle Suore Missionarie Scalabriniane in Mozambico, dopo l’esperienza del servizio itinerante con la quale sono state presenti nella diocesi di Pemba fra gli sfollati in fuga dai sanguinosi conflitti che ancora affliggono soprattutto la provincia di Cabo Delgado. “Andare incontro. Questo è il nostro verbo di riferimento. Andiamo insieme a chi va, in un sacramento di comunione – commenta la Superiora Generale – Siamo in queste regioni dell’Africa dove oggi servono tante forze per sostenere le vittime di violenze ed essere un segnale di speranza. Le difficoltà in queste regioni sono tantissime. Ci sono esigenze primarie da garantire: cibo, acqua, salute, istruzione, lavoro. Come ha ricordato di recente il Santo Padre durante il suo viaggio apostolico in Africa, in queste terre ci sono ‘terribili forme di sfruttamento, indegne dell’uomo e del creato’. Le Suore Scalabriniane con la loro presenza qui vogliono essere al fianco delle vittime di tutte queste forme di violenza”. Le visite in Africa si concluderanno all’inizio di aprile con la comunità attiva a Luanda e Uíge, per passare poi in Sud America a maggio, nelle comunità presenti in Colombia ed Ecuador.