Un altro naufragio in Turchia: 4 morti

15 Marzo 2023 –

Milano – Nelle stesse ore in cui a Cutro, da quel fazzoletto di mare dove, due settimane fa si è consumata la terribile tragedia, riaffiorava un altro corpo portando il totale delle vittime accertate a 81, un’altra tragedia si consumava invece nel mare tra Turchia e Grecia. L’ennesimo naufragio degli ultimi che scappano e cercano rifugio in Europa: è di almeno quattro morti il bilancio del naufragio di due barconi con decine di migranti a bordo avvenuto nelle acque dell’Egeo davanti alla città turca di Kusadasi. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Anadolu, precisando che la Guardia costiera turca ha soccorso 38 persone. Non è chiaro il numero esatto di migranti che erano sui due barconi, mentre le operazioni di ricerca e soccorso non si fermano. Sono invece di due uomini gli ultimi due corpi riaffiorati nel tratto di mare dove domenica 26 febbraio é avvenuto il naufragio. Dopo il ritrovamento di ieri mattina, un altro cadavere è stato rinvenuto . Si tratta anche in questo caso di un uomo adulto, di circa 30 anni, in avanzato stato di composizione. Le vittime ora sono salite a 81. La premier Giorgia Meloni giovedì mattina riceverà a Palazzo Chigi i familiari delle vittime. Intanto sono iniziate ieri mattina le audizioni per la “procedura di ricollocamento” in Germania dei sopravvissuti al naufragio. Una delegazione mista dell’ufficio immigrazione, polizia federale e governo tedesco è giunta a Crotone e, nell’hotel nel quale sono ospitati i superstiti, ha iniziato a raccogliere le loro storie e verificare i documenti per permettere loro di trasferirsi dai parenti in Germania. La richiesta di ricollocazione e ricongiungimento familiare in Germania è stata fatta da gran parte dei 77 sopravvissuti (altri 4 sono i presunti scafisti che sono in carcere).   A Pozzallo invece uno psicologo e un mediatore culturale di Medici Senza Frontiere stanno assistendo 15 delle 17 persone sopravvissute all’ultimo naufragio avvenuto nel Mediterraneo, quello che si è consumato nella notte tra sabato e domenica. Tutti provenienti dal Bangladesh, sono per la maggior parte giovani ragazzi tra i 18 e i 25 anni. Vengono tutti dallo stesso villaggio e ognuno di loro ha perso un amico o un conoscente. Solo un ragazzo viaggiava con dei familiari e ha perso lo zio e il cugino. Durante l’intervento di primo soccorso psicologico offerto da Medici senza frontiere è emerso che le persone erano partite l’8 marzo da Tobruk. Prima di essere soccorse da un mercantile hanno visto un elicottero sorvolare la loro barca. Mentre il mercantile provava a soccorrerli l’imbarcazione su cui navigavano si è capovolta e 30 persone hanno perso la vita.

«Ci siamo salvati perché siamo riusciti ad aggrapparci alla chiglia della barca. Tutti gli altri sono stati portati via dalle onde. Io sono rimasto incastrato sotto la barca e ho bevuto tantissima acqua» racconta un superstite al team di Msf. Intanto a Lampedusa è corsa contro il tempo per svuotare l’hotspot al collasso dopo l’ondata di arrivi degli ultimi giorni. Al centro di Contrada Imbriacola alla fine sono 1.015 i migranti rimasti dopo che alcuni trasferimenti ipotizzati per ieri sono saltati a causa del maltempo. (D. Fas. – Avvenire)