31 Gennaio 2023 –
Milano – Mentre nel Mediterraneo si consuma l’ennesima tragedia, a La Spezia partono i primi accertamenti sulla vicenda della Gero Barents, che ha soccorso la settimana scorsa 237 persone a rischio in mare. È la stretta contro le navi Ong messa in atto dal nuovo governo di centrodestra, a firma del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’ultima tragedia del mare si è verificata nella notte tra sabato e domenica, quando le due navi umanitarie operative nel Mediterraneo erano lontane oltre 100 ore di navigazione da quella terribile area Sar, tra il Nord Africa e Lampedusa. Un’imbarcazione con almeno 40 persone è colata a picco proprio nel tratto di mare davanti alle coste tunisine di Louata, nel governatorato di Sfax. La Guardia costiera di Tunisi è riuscita a trarre in salvo 24 persone ma almeno 13 risultano ancora disperse. I naufraghi hanno dichiarato di essere originari di vari Paesi sub-sahariani. Secondo i dati dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, da inizio anno, più di 40 persone in partenza dalla Libia hanno perso la vita in mare.
Nel porto di La Spezia, intanto, sono stati avviati ieri mattina gli accertamenti per verificare se la nave Ong di Medici senza frontiere ha rispettato le norme in tema di soccorso. In particolare, l’attenzione di chi vuol vederci chiaro è concentrata sulle ultime due operazioni. Il decreto infatti stabilisce che le navi, dopo il primo soccorso, debbono raggiungere senza perdere tempo il porto sicuro assegnato. In realtà però il decreto Piantedosi non esclude i salvataggi multipli se questi sono fatti, appunto, senza ritardare l’arrivo in porto.
«Non abbiamo fatto niente di contrario alle misure stabilite – aveva detto sabato scorso Matias Gil, capomissione di Msf -. Se ci sono situazioni di pericolo non possiamo abbandonare le persone in mare. Cosa sarebbe stato dei bambini piccoli, con il mare che stava cominciando a peggiorare? ». Se la relazione che arriverà sul tavolo del prefetto di La Spezia, Maria Luisa Inversini, accerterà la violazione del decreto, le sanzioni saranno pesantissime: multa da 10 a 50 mila euro per il comandante della nave e fermo dell’attività per due mesi. «Potrebbero essere sanzionati per aver compiuto un salvataggio non autorizzato dalla nuova normativa – ha sottolineato con durezza l’ex ministro Pd, Andrea Orlando –. Avete capito bene. Non per aver omesso il soccorso ma per averlo effettuato». Le 237 persone sbarcate sono state quindi successivamente distribuite in diversi centri di accoglienza del Nord tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ma anche in Toscana e fino in Puglia. È invece già ripartita alla volta di Siracusa, dove si fermerà alcuni giorni prima di ritornare in area di ricerca e soccorso, la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée. Per quanto riguarda i 95 migranti soccorsi nell’unica operazione effettuata da questa seconda nave umanitaria, sono tutti ripartiti da Carrara verso i luoghi di accoglienza in Toscana, Lazio e Marche. Di essi, 33 minori non accompagnati (su 34 minori totali) sono stati invece trasferiti in una struttura individuata dalla prefettura a Marina di Massa. Provengono tutti dall’Africa sub-sahariana, da Nigeria, Mali, Ghana, Ciad e Costa d’Avorio. Quattro i bambini tra i 5 e i 14 anni e viaggiavano tutti insieme ai familiari. «Siamo felici che abbiano raggiunto la salvezza, ma restiamo preoccupati per l’assegnazione di porti lontani che rallentano il soccorso in mare» sottolineano gli operatori dell’organizzazione non governativa. (Daniela Fassini – Avvenire)


