Una mostra ritrae i soccorsi del Mediterraneo

10 Gennaio 2023 – Roma – La Ocean Viking prende vita attraverso venti scene disegnate. Sul ponte e nei locali di coperta, tra quadri elettrici e avvisi in arabo, sono state affisse il primo dell’anno, mentre la nave era ormeggiata nel porto di Ravenna. Ritraggono le persone passate a bordo, le loro mani di colori diversi e gli occhi allungati, le labbra carnose e i capelli legati in treccine. Le figure emergono dai tratti di matita, sullo sfondo delle case che hanno abbandonato o degli oggetti in macerie delle loro vecchie vite. Sono bianche, ma il rosso capita a colorare i loro abiti. Si abbracciano, si coprono il viso, perdono nel vuoto lo sguardo inquieto, o lo posano sullo spettatore. Sono donne, adolescenti, bambini. Del più piccolo si vede solo il volto spuntare da un disordine di stoffa. Ha appena qualche giorno e tiene gli occhi chiusi: due mani lo proteggono, riparandogli la testa con un cappellino con scritto Ocean Viking.

Una nave è un posto insolito per ospitare una mostra d’arte. Ancor più se è una nave come la Ocean Viking, che presidia il mare per scorgere imbarcazioni in difficoltà e intercettare richieste d’aiuto, e nel 2022 ha salvato 2505 vite. Ma proprio qui l’hanno voluta Sos Mediterranee, l’organizzazione umanitaria che la guida, e il disegnatore civile Gianluca Costantini. L’approdo della nave a Ravenna, città dell’artista, è stata l’occasione per coronare anni di collaborazione in difesa dei diritti umani e di racconto dei profughi del Mediterraneo, delle loro storie attraverso il ritratto dei loro volti. Così, mentre i 113 salvati dell’ultima operazione sbarcavano, le tavole di Costantini salivano a bordo. Sistemate nei luoghi della nave destinati ai più vulnerabili, tra la clinica e lo spazio protetto per donne e bambini, sono specchio di chi è passato e passerà di qui. Il titolo della mostra, “La vita possibile”, raccoglie l’essenza del soccorso in mare: donare la possibilità di vita a chi, costretto su mezzi insicuri per scampare alla violenza (spesso del Paese d’origine e sempre della Libia, da cui i naufraghi mediterranei partono per lo più), finisce in avaria o si rovescia in acqua. La vita possibile è quella di Abdou, il neonato col cappellino che rischiava di sparire alla deriva ad appena due settimane di vita, sul gommone in cui viaggiava solo, e che invece la Ocean Viking ha sottratto al mare nelle prime ore del 27 dicembre. È stato accudito e accompagnato al sicuro. Crescerà in Italia, questa vita quanto mai incerta, ora divenuta possibile. (L.C.)