13 Dicembre 2022 – “Non dobbiamo lasciare indietro nessuno”: superare discriminazioni e trattamenti differenziali per promuovere una società davvero inclusiva – Il nuovo report sul diritto d’asilo presenta i risultati di un focus group realizzato nel luglio 2022 tra alcuni membri dell’associazione UNIRE (Unione nazionale italiana per rifugiati ed esuli) e non solo, provenienti da Afghanistan, Eritrea, Somalia, Sudan e Venezuela, che hanno vissuto sulla propria pelle l’esperienza dell’esodo e che attualmente vivono in Italia. Questi rifugiati individuano alcune criticità trasversali (fra cui l’atteggiamento assunto da numerosi governi europei che si oppongono ai sistemi di ricollocazione dei rifugiati, il comportamento opposto con cui è stato accolto il massiccio esodo dall’Ucraina, l’approccio eurocentrico dei media e la necessità di garantire pari accesso su vie sicure e legali alle persone in fuga dai conflitti). E portano all’attenzione del pubblico e delle istituzioni alcune proposte di advocacy per riformare le politiche in materia di asilo che a oggi sembrano problematiche e inique.
Vietato l’ingresso ai minori senza genitori! I casi del Niger e dell’Ucraina – I minori non accompagnati dai genitori sono uno dei gruppi di rifugiati più vulnerabili in assoluto e così, a livello internazionale e nazionale, sono previste norme e procedure stringenti a loro tutela. Talvolta, tuttavia, il modo in cui tali norme e procedure vengono concretamente applicate produce dei paradossi: vi sono situazioni in cui, di fatto, i minori non accompagnati si trovano a subire trattamenti deteriori rispetto agli adulti e ai minori che vivono con la propria famiglia. È il caso dei non accompagnati rifugiati in Niger, che sono esclusi dai corridoi umanitari verso l’Italia e dagli altri canali legali, nei quali vengono inseriti solo adulti e nuclei familiari. In modo analogo, molti minori ospiti di istituti o case famiglia sono rimasti bloccati in Ucraina, dopo lo scoppio della guerra, a causa di ostacoli burocratici che ne impedivano l’evacuazione, nonostante la grande disponibilità all’accoglienza da parte di famiglie e associazioni italiane.
18.801 | I minori stranieri non accompagnati (MSNA) “presenti e censiti” in Italia alla fine di settembre 2022: erano 9.661 alla stessa data dell’anno scorso (+ 94%). Nel 2022 sono arrivati soprattutto dall’Ucraina (6.000, quasi la metà del totale) e poi a seguire, molto a distanza, da Egitto (1.600 circa), Afghanistan, Tunisia, Albania, Bangladesh, Pakistan, Kossovo. |
12.776 | I nuovi MSNA segnalati in territorio italiano nel primo semestre 2022. |
4.730 | I MSNA in accoglienza presso privati alla fine di giugno 2022: il 30% di tutti i presenti in Italia a quella data. L’anno scorso erano appena il 3%: l’impennata è dovuta all’arrivo dei profughi della guerra in Ucraina, che sono stati accolti in larga parte da connazionali già residenti in Italia o da italiani. |
3.469 | I tutori volontari di MSNA iscritti negli elenchi istituiti presso i Tribunali per i minorenni al 31 dicembre 2020, data dell’ultima rilevazione nazionale. |
Un milione
di euro |
La cifra prevista dal Bilancio di previsione dello Stato a sostegno dei tutori volontari di MSNA. La Gazzetta ufficiale n. 219 del 19 settembre 2022 ha finalmente pubblicato l’atteso decreto dell’8 agosto 2022 “Disciplina delle modalità dei rimborsi e degli interventi in favore dei tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati” che sblocca, appunto, questo stanziamento. |
Una scheda di dati chiave riassume la nuova edizione dell’indagine-inchiesta di Save the Children Nascosti in piena vista, che nella primavera del ’22 ha monitorato gli spostamenti di decine di MSNA “in transito” nel Nord Italia, da Trieste ai varchi di Ventimiglia e della valle di Susa. |
Gli ultimi quattro anni hanno visto in diminuzione la percentuale di minorenni fra i richiedenti protezione in Italia: dal 15% sul totale registrato nel 2019 e nel 2020 all’11% del dato provvisorio per il 2022, relativo a circa 5.900 bambini e ragazzi registrati fra gennaio e la metà di settembre. |
Nelle Commissioni territoriali per il diritto d’asilo i minori continuano (fortunatamente) a registrare una percentuale di riconoscimento nettamente superiore a quella generale: quasi il 74% nel 2022, contro il 45% generale; nell’ultimo anno con dati completi, il 2021, le percentuali erano state rispettivamente il 55% contro il 42%. |
L’arrivo di MSNA richiedenti asilo nel territorio dell’UE rimane (per quanto in crescita anche rispetto al biennio pre-pandemico) a livelli molto contenuti rispetto al 2015 e al 2016: poco più di 23 mila bambini e ragazzi nel 2021, contro i 92 mila registrati nel 2015 dell’“emergenza migranti” europea e i 60 mila dell’anno successivo. |
Per il settimo anno consecutivo la cittadinanza di provenienza dei MSNA richiedenti asilo più numerosa è di gran lunga quella afghana: nel 2015 ha rappresentato oltre la metà di tutti i non accompagnati richiedenti asilo, per tornare a superare il 50% nel 2021. |
Rotte migratorie verso e dall’Albania: le condizioni dei migranti e richiedenti asilo in transito – Un approfondimento sulle migrazioni irregolari e sui richiedenti asilo in transito lungo la rotta albanese. Si tratta di un caso emblematico perché, in seguito alle recenti trasformazioni della rotta dei Balcani occidentali, il Paese, tradizionalmente riconosciuto come realtà di emigrazione, è diventato per un numero significativo di migranti un Paese di transito, e col fenomeno di esternalizzazione delle politiche migratorie da parte dell’UE tende a diventare un luogo di contenimento. L’Albania, infatti, è stato il primo Paese dei Balcani occidentali ad avere siglato nel 2018 un accordo con Frontex (l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) per il coordinamento delle attività di contrasto all’immigrazione irregolare, la criminalità e il traffico degli esseri umani.
Nell’ultimo quadriennio sono stimate a meno di 200 le presenze in Albania, a fine anno o a fine semestre, di rifugiati e migranti in viaggio nei cosiddetti “flussi misti”. |
Dal 2015 al 2021 è diminuito il numero totale delle persone di “competenza” UNHCR (rifugiati, richiedenti asilo e apolidi) presenti nel Paese: alla fine del ’21 erano meno di un quarto rispetto alla fine del ’15. Ma alla metà del ’22 se ne registravano di nuovo oltre 6.000, per l’arrivo sia di numerosi profughi evacuati direttamente dall’Afghanistan e in attesa di un visto per l’America del Nord (come previsto da accordi Washington-Tirana), sia di profughi dall’Ucraina. |