Anche due bimbi tra i dispersi in un naufragio a Lampedusa

5 Dicembre 2022 – Roma – A naufragare dovrebbero essere le nostre coscienze di fronte a notizie come quelle che purtroppo, offre oggi la cronaca sulle migrazioni. E invece a naufragare sono state, ancora una volta, le vite di chi si era imbarcato via mare in un viaggio della speranza trasformatosi poi in disperazione e morte. Ieri sera, un barchino di sei metri è affondato nelle acque antistanti lisola siciliana di Lampedusa. La Guardia costiera è riuscita a trarre in salvo 32 persone, tra cui 3 donne. Allappello, però ne mancano 4, tra cui due bambini rispettivamente di 6 i mesi e 6 anni. Limbarcazione era partita da Sfax, in Tunisia, ma è affondata prima di raggiungere le coste italiane.
Solo due giorni fa, sempre al largo di Lampedusa, si era registrato il rovesciamento di un altro barcone carico di migranti.
Anche in questo caso, la Guardia costiera era riuscita a salvare 40 persone, ma ci sarebbero almeno 3 dispersi, mentre lhotspot dellisola accoglie ora 479 migranti.
Intanto, le nave di ong continuano le operazioni di soccorso nel Mediterraneo: attualmente, a bordo della Geo Barents ci sono 164 sopravvissuti, tra un bimbo di soli 10 anni, mentre altre 103 persone, di cui 30 minori, sono state recuperate al largo della Libia dalle navi Humanity e Louise Michel.
Ulteriori novità srrivano anche per la rotta migratoria balcanica: la Commissione europea ha presentato oggi un piano dazione basato su 5 pilastri, ovvero rafforzare la gestione delle frontiere lungo le rotte; attuare procedure di asilo rapide fornendo sostegno alla capacità di accoglienza; contrastare il traffico di migranti; rafforzare la cooperazione per i rimpatri e allineare le politiche in materia di visti.

Suddiviso in 20 punti, il programma, spiega lorganismo Ue, «stabilisce una serie di misure per rafforzare il sostegno dellUnione agli Stati membri che devono far fronte a
una maggiore pressione migratoria lungo le rotte dei Balcani occidentali». Questanno, infatti, gli spostamenti «sono notevolmente aumentati a causa di diversi fattori, tra cui le pressioni economiche e linsicurezza derivanti dai conflitti in corso». «La risposta ai nostri problemi sulla migrazione è europea, il modo migliore per affrontarla è lavorare insieme», ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas.