Il Viminale: da inizio anno 70mila richieste d’asilo, al momento 47mila pendenti

28 Novembre 2022 – Roma – L’esame delle richieste d’asilo, da parte delle commissioni territoriali presenti sul territorio nazionale, «procede», con l’obbiettivo di dare a ciascun richiedente «risposta entro sei mesi», secondo i parametri europei. Lo affermano fonti qualificate del ministero dell’Interno, interpellate da Avvenire in merito alla situazione. I dati forniti dal Viminale al quotidiano registrano come, dal 1° gennaio all’11 novembre 2022, siano state presentate «69.991 richieste di asilo», con un netto «+57%» rispetto all’anno prima (quando erano state poco più di 44mila), correlato con l’aumento delle persone bisognose di protezione internazionale giunte in Italia. Di quelle pratiche, 50.846 hanno concluso l’iter, di cui 28.724 con un «diniego» (circa il 57%). In crescita risultano, secondo i dati, anche le «istanze pendenti», attualmente «46.850» da inizio anno all’11 novembre, con un aumento del «49,62%» rispetto alle «31.312» del 2021. Quanto al personale impegnato nell’esame delle pratiche, il 31 dicembre dovrebbero scadere i contratti in proroga delle centinaia di lavoratori interinali assunti nelle questure per la regolarizzazione di braccianti e collaboratori familiari del 2020. Ma una norma inserita nella nuova manovra di bilancio, attualmente al vaglio delle Camere, prevede «il proseguimento, nella prima parte del 2023, degli interventi di sostegno al dispositivo nazionale di accoglienza» per «fare fronte alle eccezionali esigenze determinate» dall’ingente «afflusso di richiedenti asilo» nel 2022 e dal «perdurare» della crisi umanitaria ucraina. L’ammontare delle coperture previste dalla norma è di «euro 2.272.418, 14» a valere sul bilancio dell’Interno per il prossimo anno. Grazie a quel fondo, questure, commissioni e sezioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale potranno continuare ad avvalersi, fino al 27 marzo, dei lavoratori interinali già impiegati. (V.R.S.)