Festival della Migrazione: un’Agenda concreta per un fenomeno strutturale

22 Novembre 2022 – Modena – Il Festival della Migrazione ripropone, come ogni anno, il suo palinsesto culturale consolidando il percorso oramai avviato da diverso tempo: una agenda che resta valida e che il Festival emiliano (da quest’anno presente anche a Ferrara, oltre che a Modena e Carpi) propone come piattaforma di confronto.

“Sono questi i tratti distintivi e peculiari del Festival – sottolinea Edoardo Patriarca, portavoce della manifestazione -: il fenomeno migratorio è un fenomeno strutturale, lo è da sempre, l’umanità è cresciuta con le  migrazioni, le grandi civiltà,  le nazioni sono maturate con le migrazioni; sono le società aperte e comunità innamorate delle proprie tradizioni ad avere un futuro; anche per il nostro Paese i fenomeni di immigrazione possono essere una grande opportunità di futuro in un contesto di crollo demografico, siamo ormai un Paese interculturale; non vi è nessuna invasione, al contrario l’Italia è da decenni un Paese di emigrazione, soprattutto di giovani; attendiamo da anni politiche finalmente di medio e lungo termine non più gestite sempre in una logica emergenziale”.

Tre le parole chiave di questa edizione, che proseguono il tema ‘Cittadini tutti’ dell’edizione 2021, il Festival della Migrazione ne propone in particolare tre. La prima è accoglienza: la mobilitazione diffusa per accogliere i profughi ucraini ha mostrato che l’accoglienza non è impossibile, anzi si può gestirla con efficienza e umanità  soprattutto per merito di comuni e terzo settore. La seconda è cittadinanza, perchè una nuova legge sulla cittadinanza non è importante soltanto per esigenze di diritto spettante ai nuovi italiani, ma anche per cambiare una legge inadeguata e datata, per rinforzare la nostra democrazia che vive quanto più i residenti di un Paese sono protagonisti della vita della comunità. Infine pari opportunità, e cioè un lavoro degno per tutti: il lavoro dei lavoratori stranieri in alcuni settori è oramai indispensabile, strategico se si vuole rilanciare il Paese.

Patriarca conclude: “Non da ultimo la politica pratica il principio di realtà innervato dai valori costituzionali. Per comprendere e gestire i fenomeni migratori (non solo questi) occorre conoscere la realtà, i dati veri, i problemi e le possibili soluzioni, per contrastare gli stereotipi, le troppe fake, il battutismo… Il Festival si è dato anche questo compito”.

Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes, da Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Acri, comuni di Modena, Carpi, Spilamberto, Fiorano, Formigine, Maranello, Soliera e Nonantola, inoltre del patrocinio di Università di Ferrara, Università di Camerino, Università di Perugia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università per gli Stranieri di Siena, gode inoltre del sostegno di Fondazione di Modena, Csv Terre Estensi e di Fondazione Collegio San Carlo e del contributo di Bper Banca, Coop Alleanza 3.0, Menù e Neon King.