Gran Bretagna: migranti irregolari, studenti ed espulsioni facili

5 Ottobre 2022 – Londra – Troppi migranti irregolari, troppi studenti stranieri. Musica per le orecchie dei conservatori, riuniti a Birmingham per la conferenza annuale del partito, turbati dal disastro politico e finanziario causato dalle azzardate manovre fiscali della premier Liz Truss. A suonarla è il nuovo ministro degli Interni, Suella Braverman, figlia di indiani d’ Africa arrivati ad Harrow negli anni ’60, che ha ventilato riforme sull’ immigrazione persino più audaci di quelle varate del precedente governo dopo la Brexit seppure di difficili attuazione. L’ ex avvocato di Stato, erede della “pasionaria” Priti Patel all’Home Office, ha infiammato la platea Tory con il “sogno” di un aereo che prende il volo dal suolo britannico per trasferire in Ruanda i disperati approdati sull’ isola attraverso il Canale della Manica. Quasi 33mila da gennaio a settembre di quest’ anno (l’ anno prima erano stati 28.526 in totale). «È arrivato il momento di prendere il controllo della situazione – ha tuonato – assicurandoci che nessuno possa interferire con il nostro regime migratorio». Sferzata alla Corte di Strasburgo che a giugno è intervenuta a bloccare la deportazione dei migranti illegali a Kigali varata dal governo Johnson.
Cosa, in concreto, il ministro ha in mente? I dettagli della strategia non hanno trovato spazio nel discorso a Birmingham ma secondo alcune anticipazioni la titolare degli Interni è determinata a irrigidire le procedure di richiesta di asilo fino a renderle impraticabili. L’ idea è lavorare a una riforma della legge sulla schiavitù moderna, varata nel 2015 dall’ allora governo di Theresa May, che sancisca criteri più rigidi per identificare le vittime di tratta a cui i migranti si appellano per ottenere il permesso a rimanere. Della stretta, difficile da conciliare con la convenzione Onu sui rifugiati del 1951, potrebbe far parte anche un limite ai ricorsi presentati all’ ultimo minuto per evitare le espulsioni.
Braverman ha annunciato che intensificherà la collaborazione con le autorità francesi per intercettare gli attraversamenti e il coinvolgimento delle forze di polizia britanniche nella lotta alle organizzazioni criminali, soprattutto albanesi, coinvolte nel traffico di esseri umani. «Ci vorrà tempo – ha messo le mani avanti – ma mi impegnerò a portare avanti una legislazione che chiarisca che l’ unica via per raggiungere il Regno Unito è quella legale».
La retorica Brexiteer è tornata anche nel passaggio su lavoratori e studenti provenienti dall’ estero. «Non abbiamo bisogno di lavoratori stranieri scarsamente qualificati – ha ostentato – perché possiamo addestrare i nostri a essere conducenti di camion, macellai o raccoglitori di frutta. Ritengo che vada decisamente ridotto anche il numero di studenti stranieri». Soprattutto se non intenzionati a far crescere economicamente il Paese o se interessati a farsi raggiungere da familiari provenienti dalle nazioni di origine per mezzo delle politiche di ricongiungimento. «Non è xenofobo dire che l’ immigrazione di massa mette sotto pressione gli alloggi, i servizi pubblici e le relazioni con la comunità», ha concluso Braverman. (Angela Napoletano – Avvenire)