Papa Francesco ai giovani: è legittimo ribellarsi alla guerra

12 Luglio 2022 –

Roma – Papa Francesco invita i giovani europei a ribellarsi alla guerra. E addita l’esempio del beato Franz Jägerstätter che fece obiezione di coscienza di fronte all’ingiunzione di giurare fedeltà a Hitler. Lo fa rivolgendosi ai partecipanti alla Eu Youth Conference in corso a Praga, da ieri e fino a domani, sul tema: ‘Impegnarsi insieme per un’Europa sostenibile e inclusiva’. I giovani, afferma il Papa nel suo messaggio, devono far sentire la propria voce perché in un mondo governato da loro «non ci sarebbero tante guerre: coloro che hanno tutta la vita davanti non la vogliono spezzare e buttare via ma la vogliono vivere in pienezza». «Cari giovani – scrive Francesco –, mentre voi state svolgendo la vostra Conferenza, in Ucraina – che non è UE, ma è Europa – si combatte una guerra assurda. Aggiungendosi ai numerosi conflitti in atto in diverse regioni del mondo». Il Papa ricorda che «l’idea di un’Europa unita è sorta da un forte anelito di pace dopo tante guerre combattute nel Continente, e ha portato a un periodo di pace durato settant’anni». «Ora – aggiunge usando parole forti – dobbiamo impegnarci tutti a mettere fine a questo scempio della guerra, dove, come al solito, pochi potenti decidono e mandano migliaia di giovani a combattere e morire. In casi come questo è legittimo ribellarsi!».

Di Ucraina Francesco ha parlato anche domenica. «Rinnovo la mia vicinanza al popolo ucraino – ha detto nel dopo Angelus –, quotidianamente tormentato dai brutali attacchi di cui fa le spese la gente comune. Prego per tutte le famiglie, specialmente per le vittime, i feriti, i malati; prego per gli anziani e per i bambini. Che Dio mostri la strada per porre fine a questa folle guerra!».

Richiamandosi a queste parole del Papa, sulla guerra in corso in Europa è intervenuto anche il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana. «Ascoltiamo il lamento dei popoli dilaniati dalla guerra e onoriamo la memoria delle decine di migliaia di persone uccise in Ucraina. Non smettiamo di interrogarci su cosa dobbiamo fare perché tacciano le armi e prevalga il rispetto della vita!». Così si è espresso l’arcivescovo di Bologna nel giorno della festa del patrono del Vecchio Continente,

san Benedetto, con la preghiera affinché l’Europa «sia unita e giochi un ruolo attivo nella indispensabile ricerca della pace». Il porporato ricorda che san Paolo VI, nella lettera con cui lo dichiarava patrono d’Europa, definiva Benedetto «Messaggero di pace» che fece nascere nel Vecchio Continente «l’aurora di una nuova era». E infine esorta a pregare «perché il suo esempio ci aiuti a costruire fratellanza e speranza, mentre facciamo nostre le parole di Papa Francesco ieri all’Angelus: ‘Che Dio mostri la strada per porre fine a questa folle guerra!’». (Gianni Cardinale – Avvenire)